I segnali sottovalutati del nuovo fascismo.

di Mario Barbato. La dittatura fascista non nacque dall’oggi al domani. I segnali di un suo avvento c’erano già stati ma furono ignorati da quanti pensavano che certe iniziative del governo di Mussolini, come l’occupazione delle leve del potere, lo svuotamento del ruolo del Parlamento o la messa al bando dei media ostili fossero un bene per un popolo che si sveglierà solo dopo che il duce catapulterà l’Italia in una disastrosa guerra.

Molti personaggi della politica sottovalutarono quei piccoli segnali, come li stanno sottovalutando i personaggi politici di adesso. Nessuno sembra notare che certe azioni della destra al governo stanno ripercorrendo pari pari gli stessi obiettivi del fascismo. Basti pensare al tentativo di occupare tutti i posti di potere, la proposta di Meloni sul premierato, il tentativo di assoggettare la magistratura, alla continua intimidazione dei media, ai tentativi di erodere i poteri del capo dello Stato. Tutti segnali ignorati. Come sono sottovalutati certi atteggiamenti sprezzanti di esponenti del governo che ricordano tanto il “me ne frego” delle camicie nere.

Un me ne frego che è stato urlato anche ieri dopo la condanna a otto anni di carcere di due appartenenti al movimento Forza Nuova che capeggiarono la devastazione, avvenuta nel 2021, della sede della Cgil. Il fascismo è un rottame del passato, dicono a destra, per minimizzare politiche e manifestazioni che sembrano ricalcare lo stesso copione che portarono l’Italia a sottostare a una dittatura da cui fu liberata solo con la Resistenza e lo sbarco degli americani.

Già il fatto che si parli di voler revisionare la Costituzione, dicendo che non parla di antifascismo, quando la Costituzione fu scritta proprio per evitare che i poteri fossero concentrati nelle mani di una sola persona, è un campanello d’allarme che molti stanno sottovalutando. La scarsa tendenza a opporsi a scelte politiche che trasudano autoritarismo da ogni poro vuol dire tornare a spalancare le porte a quegli orrori che sono costati davvero caro.

Il fascismo non è mai passato veramente. Pur manifestandosi nel corso della storia sotto le vesti dell’eversione nera, ha sempre covato nelle pieghe della società italiana, strisciando come un serpente, pronto a riprendersi la scena nazionale non appena si fosse presentata l’occasione propizia. Un’occasione che si ripresentata con l’elezione di Giorgia Meloni che molti elettori di destra, nella riduzione dei pochi protagonisti, considerano l’ultima chance di una destra che nasconde il vuoto di idee che non siano quelli del fascismo, del razzismo e della xenofobia.

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1 Response

  1. roberto b ha detto:

    “Viva l’Italia antifascista.”
    Da ripetere in continuazione.
    un saluto roberto b

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