I nuovi totalitarismi che annullano l’uomo. Il modello Cina.

di Francesco Alberoni. Oggi sta avvenendo uno scontro ideologico mondiale fra la concezione totalitaria e la concezione democratica dello Stato.

Stati totalitari sono esistiti anche nel passato in forma di teocrazia o in forma ideologica come lo stalinismo e il nazismo dove tutto, i fini della società, la morale, le attività economiche era diretto da un unico potere.

Oggi questo modello di un unico Stato totalitario, che come una teocrazia unifica tutti i poteri e mette nelle loro mani il destino di ogni uomo, viene realizzato in Cina dove non è mai esistita una tradizione democratica e il sistema politico funziona come il celeste impero, in cui il potere supremo è nelle mani di una casta formata dagli alti funzionari del Partito comunista, cooptati in base ai legami di parentela, al merito e all’ubbidienza.

Ma come la democrazia non è solo un sistema di voto e di allocazione degli incarichi, ma anche una concezione dell’uomo e dei suoi valori, il modello cinese è anch’esso un’ideologia, una religione e i cinesi oltre ad applicarlo in Cina lo esportano come fede in tutto il resto del mondo in cui si espandono.

I loro grandi risultati economici e tecnologici hanno convinto anche molti altri paesi e perfino numerosi occidentali a credere che questo sistema sia superiore a quello democratico dove le decisioni sono più lente, più incerte.

Questo scontro fra dirigismo e democrazia c’è anche in Italia dove né il presidente della Repubblica né il presidente del Consiglio sono eletti dal popolo, e vi sono forze antiparlamentari.

Purtroppo, in contrasto con gli ideali dell’inizio, all’epoca del manifesto di Ventotene, anche, anche l’Europa anziché diventare uno Stato federale, è stato dominato sempre più da un apparato burocratico oppressivo e costoso.

La burocrazia, che non sa indicare un ideale e dei valori universali, lascia così sempre più spazio all’ideologia statalista totalitaria, dove la comunità domina totalmente l’individuo.

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