I festival letterari locali.
Diversi sono di tutto rispetto e esistono da anni ma la maggior parte nascono da un giorno all’altro su iniziativa di varie entità locali e non a caso sono spesso abbinati a eventi che non hanno a che fare direttamente con la letteratura: sagre, feste di paese, manifestazioni religiose, commemorazioni storiche, società di servizi, ecc…
Tutto fa brodo pur di creare una novità che sia in grado di attrarre i riflettori della stampa locale (e possibilmente nazionale) come elemento aggiuntivo alle offerte che la terra coinvolta è già in grado di presentare sul piano turistico.
Ovviamente questo accade soprattutto nelle zone più depresse ma anche i territori più prosperi del Paese non sono esenti da questo fenomeno.
Non sempre gli scrittori o poeti locali più in gamba vengono invitati a tali manifestazioni perché lo scopo di tali eventi è di dare la priorità agli interessi di chi li fa piuttosto che di quelli chi vi partecipa.
Spesso i relatori delle serate di presentazione sono individui che non hanno mai dimostrato (o lo hanno fatto in modo estremamente riduttivo) nella loro esistenza nessuna capacità né credenziali tali per poter giudicare in modo autorevole una qualsiasi opera letteraria.
Non soltanto si tratta di personaggi che non hanno mai scritto nulla di interessante e di rilevante nella loro vita, ma la beffa è che si ritrovano addirittura a fare da relatori unicamente perché ricoprono un ruolo (effimero) mediaticamente o politicamente importante e quindi accettare un simile incarico significa per loro avere la possibilità di acquisire maggiore visibilità e notorietà a livello locale.
E con tali soggetti, questi protagonisti della vita locale non riuscirebbero proprio a confrontarsi visto il divario culturale esistente.
Perfino la composizione delle giurie fa spesso sorridere perché sono costituite più da notabili del paese che da gente veramente acculturata e quindi capace di porre un giudizio valido e interessante su una qualsiasi opera letteraria.
Di conseguenza il pubblico che partecipa a tali iniziative è in gran parte membro della greppia di uno dei relatori e/o organizzatori mentre risulta accessorio quanto riduttivo quello legato allo scrittore e/o poeta che viene presentato durante la serata attraverso l’opera che ha scritto.
Per questo motivo in tali eventi vi sono spesso poche persone (si arriva raramente a superare le cinquanta unità) quasi come ad impedire che possano essere presenti individui che la pensano diversamente rispetto ai protagonisti e che potrebbero porli in serie difficoltà con interventi di spessore tali da mettere a nudo tutti i loro limiti culturali ed intellettivi.
Concludo affermando che un concorso letterario degno di questo nome dovrebbe essere realizzato in modo del tutto disinteressato da persone effettivamente acculturate o quanto meno da associazioni che sanno concretamente cosa significa il termine “cultura” e che lo dimostrano costantemente all’interno di attività che vanno al di là del festival stesso.
Tengo ancora a precisare che questo intervento è rivolto ai concorsi letterari relativi a località medio piccole e non a quelle che avvengo in città o capoluoghi di provincia in cui tali logiche (per fortuna) non sono presenti o comunque non in modo così dominante.
Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/2021/08/i-festival-letterari-locali.html
Chi ha capito, chi ha compreso, chi ha visto come stanno le cose: Chi stampa e controlla la MONETA è…
X Vale '88 Il saluto romano non sarà un reato ma è il fatto incontrovertibile che i fascisti e il…
X roberto b nessun coro fascista ma soltanto un saluto ai caduti, ma in italia salutare col pugno chiuso va…
X Vale '88 Scusa ma li ho visti solo io quelli che cantavano cori fascisti e facevano il saluto romano?…
X roberto b Io penso che se gli ex comunisti Bertinotti, D'Alema, Bersani e Napolitano (pace all'anima sua) non dichiarano…