Gli estremismi che non aiutano a risolvere la crisi.

di Gerardo Lisco. A partire dal Decreto Minniti la questione immigrati ha tenuto banco alimentando gli diversi estremismi. Tutti coloro che hanno provato a porre la questione in termini problematici, a seconda da chi veniva l’attacco, sono stati accusati di essere xenofobi, fascisti, razzisti, disumani, ecc. o di contro di essere venduti allo straniero, di assecondare l’invasione ed altro ancora. Tra i due estremi penso che ci sia una via di mezzo. La domanda è dove sta la via di mezzo tra i due estremi?
Gli estremi abbiamo capito che si collocano alla destra e alla sinistra di un centro politico che è l’altra destra, ossia quella della finanziarizzazione dell’economia e della globalizzazione. L’opinione pubblica davanti a un problema di portata globale appare spaventata e cerca rassicurazioni. Come scrive Ulrich Beck la nostra è la Società del rischio. E’ a rischio per il lavoro sempre più precario, per i pericoli derivanti dal terrorismo, per la fine del Welfare, è a rischio per la perdita di relazioni sociali un tempo considerati stabili. A partire dalla famiglia, passando per l’istruzione fino al lavoro le istituzioni che riducevano il rischio vengono via via smantellate in nome di un individualismo feroce. La destra xenofoba e razzista non ha possibilità concrete di far presa sull’opinione pubblica. Il razzismo non fa parte del DNA degli italiani. Non ha fatto presa nemmeno negli anni 30 all’epoca delle leggi razziali. L’apparato burocratico dello Stato fascista applicò le direttive del regime ma gli italiani fecero altro. Ci furono persino aderenti al Partito Nazionale Fascista, come ad esempio Perlasca, che si adoperarono per salvare gli Ebrei. Per questo penso che la destra Liberista utilizzi, a livello comunicativo amplificandolo, l’estremismo della destra xenofoba per fare pressione sull’opinione pubblica alimentando la percezione del rischio e la conseguente richiesta di protezione e di tutela verso l’invasione dei nuovi Barbari. La reazione dell’estremo opposto è quella dei “buonisti”. In questo polo ascrivo la Presidente della Camera Boldrini, che con le sue prese di posizione finisce con l’essere funzionale via di mezzo rappresentata dalla destra liberalista. Il linguaggio che usano i secondi rispetto ai primi non solo è poco rassicurante ma addirittura arrogante. A cosa serve dare del razzista o del fascista ad una persona che si limita a porre solo alcune domande di buon senso? A cosa serve negare l’evidenza dei dati Istat sul numero degli stupri commessi dagli indigeni e quelli commessi dagli immigrati?
Nessuno nega che lo stupro è stupro e chi lo commette è un delinquente che prescinde l’etnia. Negare l’evidenza che in proporzione il numero degli stupri consumati dagli immigrati è cinque volte superiore a quello degli indigenti alimenta il sospetto e fa crescere la percezione del rischio. La mia impressione è che ancora una volta la Sinistra progressista si stia facendo strumento per assecondare le politiche della destra neoliberista. L’accoglienza tout court, dati i numeri potenziali, richiede risorse finanziarie di gran lunga superiori ai 13,5 miliardi spesi negli ultimi tre anni per la sola accoglienza. In Italia attualmente risiedono 5 milioni di immigrati , l’80% proviene da Paesi europei, solo il 20% dal resto del mondo. L’80% degli immigrati è fatta di comunità con le quali abbiamo la stessa identità culturale europea per cui l’integrazione è meno complessa date le numerose affinità. Aprire all’immigrazione senza nessuna forma di pianificazione e/o regolamentazione crea problemi sia sul piano delle relazioni interetniche che sul piano finanziario. Le politiche ordoliberiste e di austerità impongono tagli alla spesa pubblica per il sociale. La vera preoccupazione non sono le pensioni del futuro come dice Boeri ma sono gli ulteriori tagli alle risorse impegnate per il welfare, gli investimenti, l’occupazione. La mia impressione è che a fronte alle pressioni esterne l’opinione pubblica tenderà ad orientarsi verso coloro che offrono una politica che riduce il rischio introducendo massicce dosi di sicurezza e di ordine pubblico. Il pericolo è che la Sinistra progressista alla Gad Lerner e alla Scalfari, perda di vista ancora una volta il problema finendo con l’assecondare politiche di sostegno all’immigrazione tout court barattandole con ulteriori tagli alla spesa sociale. In fine dei conti la Sinistra radical chich ha già operato in questo senso barattando i diritti sociali con quelli civili. La mia impressione è che non solo cederà sulle politiche sociali ma finirà con il cedere anche a politiche di sicurezza e di ordine pubblico. Lerner, Scalfari e la Bonino potranno dire tutto ciò che vogliono ma una massa enorme di immigrati creerà problemi sociali che giustificheranno politiche di ordine pubblico. Tutto questo alla faccia della Democrazia.

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