Fiaccolata in memoria di Navalny.

di Carlo Calenda. D i fronte all’omicidio di Aleksej Navalny nessun democratico, nessun europeista può restare in silenzio. Chi lo fa è complice, contiguo e sostenitore del regime assassino e imperialista di Vladimir Putin.

Nelle piazze europee, in queste ore, sono comparsi spontaneamente presidi, flash mob e manifestazioni per ricordare il dissidente Navalny ma anche per rammentare a ciascuno di noi che la Russia di Putin è la vera minaccia per l’Occidente. La guerra in Ucraina ce lo ha insegnato.

Per questa ragione tornerò a Kiev la prossima settimana in occasione del secondo anniversario dell’invasione. Per ribadire che la lotta e la resistenza degli ucraini sono la lotta e la resistenza di ogni italiano e di ogni europeo. Anche di quelli che in Parlamento e nelle piazze invocano la pace purché sia omettendo che la pace non può essere confusa con la resa degli ucraini.

E proprio per ribadire che un regime che invade stati sovrani, costringe al confino e uccide gli oppositori, minaccia i paesi vicini è fuori dal gioco democratico, ho deciso di lanciare una mobilitazione pubblica, che diventi una fiaccolata, per lunedì 19 febbraio a Roma.

Mi sono rivolto a tutte le forze dell’arco parlamentare e tutte hanno aderito. Forse è la prima volta nella storia recente del nostro Paese. A queste si sono aggiunte anche Cisl e Uil. E spero che, in queste ore, tante organizzazioni vorranno unirsi a noi.

Dovremo essere tanti in piazza. Dovremo essere in tanti per ricordare ai putiniani d’Italia che la forza della democrazia, dello stato di diritto, della libertà di espressione e di stampa sarà sempre più forte del terrore e della violenza.

L’appuntamento è quindi questo lunedì, 19 febbraio, alle 18:30 in Piazza del Campidoglio, a Roma. Per Navalny, per la libertà.

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