Calenda: “Sul Pnrr il Governo cambi passo”.

di Carlo Calenda. Oggi sono intervenuto in Aula al Senato in merito alle comunicazioni del Ministro Fitto sulle proposte del Governo per la revisione del PNRR:

Direi che siamo un po’ all’eterno ritorno dell’uguale. Cioè, ci sono due cose che tornano sempre in Italia: la prima è che il Governo che arriva dopo disfa tutto ciò che ha fatto quello prima, e questo accade anche se alcuni partiti della nuova maggioranza facevano parte anche di quella precedente.

La seconda è che, quando si passa dalla chiacchiera all’esecuzione e l’implementazione, l’Italia si scontra con il più grande problema, anzi, forse l’unico determinante, cioè il fatto di non saper gestire, implementare, amministrare e spendere. Non è un problema di una maggioranza, lo dimostra l’andamento dei fondi europei nel tempo: è ormai un problema di “sistema paese”. Forse perché sono 30 anni che ci si urla addosso “fascisti” e “comunisti” senza riuscire a concludere nulla da un punto di vista pragmatico.

Qui ho sentito anche un po’ di cose surreali. Ho sentito dire, per esempio, che il PNRR di Mario Draghi era un’accozzaglia utopica. Ora mi permetto di suggerire un certo grado di attenzione, dato che Draghi nei primi 6 mesi del 2022 ha speso esattamente 10 volte quello che avete speso voi nei primi 6 mesi del 2023.

Ma possiamo fare finta che ci siano altre ragioni, resta un fatto: che il Governo Meloni ha preso un’assunzione di responsabilità, affermando: “il PNRR così come è non va. La governance così come è non va, vogliamo cambiarli”.

E da questo momento, come diceva la collega Musolino, dovete assumervene la piena responsabilità. Ma avete messo tutto sul piatto, non solo la credibilità della vostra maggioranza, bensì quella dell’Italia intera.

Allora aggiungo due cose: Ministro, lei dice “dimostrateci che i fondi del 2019 sul dissesto idrogeologico possono essere spesi col PNRR”. No Ministro, non funziona così. Quei fondi sono stati approvati. Deve dimostrare lei che non si possono spendere, non noi il contrario.

Lei, Ministro, dice in merito alla sanità che le case di comunità rischiano di rimanere vuote. Però, non sarebbero sicuramente rimaste vuote se aveste preso 28 miliardi di MES per assumere medici e infermieri.

Torniamo però a parlare delle cose positive e negative della vostra linea sul PNRR.

Proverò a dirgliele, come facciamo noi, in totale trasparenza. Trovo positivo che vi piaccia il PNRR, perché prima non vi piaceva: questo è un fatto importante. Trovo positivo che si arrivi a conoscere un piano di modifiche, perché le avevate chieste in campagna elettorale ed è passato non dico un anno, ma quasi. E oggi finalmente le conosciamo. Trovo positivo il pagamento della terza e della quarta rata: vuol dire che lei, Ministro, ha fatto un buon lavoro su questo. E io ho piacere di riconoscerlo, perché non saremo mai contro il Paese e contro il Governo che rappresenta tutti gli italiani, anche il sottoscritto.

Trovo molto positivo che il Governo abbia finalmente chiuso il REPowerEU, includendo quello che avevamo chiesto, cioè 4 miliardi di transizione 5.0 come crediti d’imposta per permettere alle imprese di fare investimenti su energia e ambiente.

Il resto però è un po’ deludente: non solo per le ragioni che ho detto prima, ma anche perché, vede, il PNRR si compone di 155mila bandi e 133mila bandi sotto il milione di euro.

Va bene che lei oggi dica che una parte di quelle cose non può andare a buon fine, ma manca la parte costruttiva.

E quindi cosa facciamo? Qual è la vostra idea di scuola? Qual è la vostra idea di sanità? Quali sono le vostre idee? Per esempio, proprio perché vogliamo essere costruttivi, noi vi abbiamo proposto di rifinanziare per intero Industria 4.0 con i soldi del PNRR.

Ma sa perché? Primo, perché se noi non siamo in grado di spenderli allora facciamoli investire alle imprese che hanno margini molto elevati di profitto e possono farlo. Secondo, perché in questo momento abbiamo un ciclo economico in negativo e gli investimenti lo possono sostenere. Terzo, perché in America c’è una cosa che si chiama “Inflaction Reaction Act” che finirà per spendere un trilione e tre per le imprese con crediti d’imposta. E perché la normativa sugli aiuti di Stato consente di investire agli altri Paesi che hanno più capacità fiscale.

Dunque facciamolo, ve l’abbiamo proposto, abbiamo stimato i numeri, vi abbiamo detto tutto quello che si può fare. Cerchiamo di metterceli questi soldi su Industria 4.0, perché se no continuiamo a dire che Draghi era inaffidabile e che gli altri erano cattivi, però poi che facciamo? Dove sono le idee?

E su questo punto mi faccia dire una cosa sul dibattito surreale che facciamo in Italia sul clima. Voi avete formalmente deciso che è vero che c’è il cambiamento climatico e siete in disaccordo sulle politiche europee (anche io in parte, penso che Timmermans sia stato un disastro), però il tema è che tutti i Paesi seri hanno approvato una legge sul clima e sui danni irreversibili che il cambiamento climatico provoca. Perché, se noi smettessimo oggi di emettere CO2 nell’atmosfera ci vorrebbero dai 150 ai 200 anni per eliminarla. Quindi, ci sono danni che rimarranno.

Possiamo, per esempio, provare a trovare una convergenza almeno su questo, cioè sul fatto che occorra una legge che può essere finanziata dal PNRR, che metta dentro tutti gli interventi che vanno fatti, non solo per il dissesto idrogeologico in condizioni normali, ma per quello che si verifica in condizioni estreme. Perché basta una piccola modifica di un grado, un grado e mezzo, per moltiplicare gli eventi estremi. Possiamo farlo ricostruendo la struttura di missione che avevamo previsto e istituito con Casa Italia? Possiamo farlo anche cambiando il contenuto e mettendoci cose nuove?

Ecco, tutta questa è la parte costruttiva, signor Ministro, che noi cerchiamo sempre di dare. Per questo noi ci asterremo, perché non vogliamo chiudere le porte a una discussione.

Però le dico una cosa: ci asteniamo questa volta, anche per il lavoro che lei ha fatto sulla terza e quarta rata del PNRR. Ma da adesso in poi la fuffa è finita e lei ci deve dire come vuole spendere i soldi. Ed è responsabile se questi soldi non vengono spesi.

Grazie“.

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