di Attilio Runello. Il 14 gennaio si vota in Uganda. Il paese è governato ininterrottamente dal 1986 dal partito Movimento di Resistenza Nazionale capeggiato sempre dal 1986 da Yoweri Museveni.
Yoweri Museveni guida il paese da 34 anni e grazie a due riforme costituzionali è riuscito ad eliminare il limite dei mandati e dell’età.
Le consultazioni elettorali che ci sono state in questi decenni hanno visto sfidanti elettorali vittime di oppressioni, violenze, arresti arbitrari, esclusione dalla partecipazione ai programmi nei media. Comunque non è mai arrivato ad eliminarli.
In queste elezioni lo sfidante più accreditato è un giovane cantante conosciuto in ambito internazionale Robert Kyagulanyi alias Bobi Wine.
La notorietà del candidato è una carta che gioca a suo favore. Un’altra carta che gli da qualche chance di riuscita è l’uso dei social, in cui il settantaseienne presidente non è presente.
Gli osservatori internazionali non sono presenti. L’Unione europea ha dichiarato che nonostante le raccomandazioni fatte in passato per delle libere elezioni nulla è stato fatto.
L’Uganda si trova nel centrafrica a sud del Sudan, confina con il Kenia e con Congo e Tanzania. Si tratta di un’area non esente da conflitti.
A difesa di Museveni va detto che ha garantito un periodo di relativa pace e stabilità al suo paese, che in Africa non è poco.
Il paese ha una superficie di poco inferiore a quella dell’Italia e una popolazione di oltre quaranta milioni di abitanti, in rapida crescita. Vive prevalentemente di agricoltura, allevamento e di pesca. Esporta caffè ma la bilancia commerciale non è attiva.
Di recente sono stati trovati giacimenti di petrolio, ma ancora da estrarre. Ha dei meravigliosi parchi nazionali e si affaccia sul lago Vittoria. Si trova prevalentemente su un altopiano e il clima è relativamente mite.
Sino al 1962 è stato protettorato britannico. Dopo il 1962 la situazione politica è stata fragile e dominata da colpi di stato.
Vi si parlano quaranta lingue. L’inglese rimane la lingua dell’amministrazione e il swahili quella del commercio. La religione cristiana è la più diffusa e non vi sono infiltrazioni dell’Isis.
...guarda caso nessuno è stato antifascista per tanti anni, lo sono diventati tutti all'indomani della caduta di Benito Mussolini: a…
...e poi durante il ventennio la gente andava a dormire lasciando aperta la porta di casa, oggi dobbiamo mettere le…
Concordo e aggiungo Via dei Fori Imperiali è una delle più scenografiche strade di Roma. Aperta nel 1932 con il…
il regime fascista ha realizzato sia il quartiere dell’EUR che il Foro Italico a Roma, due tra le più note…
Il ventennio fascista in Italia ha lasciato qualcosa di buono: Opere di bonifica: All’inizio degli anni '20, venne varata la…