Draghi: alla canna del gas.

di Enrico Panozzo. La guerra del gas ha prodotto un effetto domino devastante fra i leader europei. Sono saltati come birilli prima il primo ministro inglese”BoJo” Boris Johnson, adesso il nostro premier Mario Draghi, nel mezzo il calo di consensi per il leader francese Manuel Macron, infine non gode di grande fiducia nemmeno il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

E’ arrivato al capolinea il mandato del premier “salvatore del PNRR” Mario Draghi, salito in cattedra dopo la caduta del secondo governo Conte avvenuta per mano del rancoroso( nei confronti dei 5stelle) leader di Italia Viva Matteo Renzi.

La prima “picconata” gli arriva proprio dell’ex premier Giuseppe Conte, che lo ha accusato di aversi dimenticato di quali sono i veri obbiettivi del contributo europeo conquistato da lui stesso quando era in carica. Ovvero :

Quali sono le 6 missioni di investimento previste dal PNRR?

  • Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica.
  • Infrastrutture per la mobilità
  • Istruzione, formazione, ricerca e cultura.
  • Equità sociale, di genere e territoriale.
  • Salute

Avete visto qualcosa?

Il colpo di grazia però arriva “a sorpresa” dal duo Salvini & Berlusconi. Il capitano della Lega e il sovrano di Forza Italia, dopo una consultazione privata, ritirano la fiducia la premier Draghi, condannandolo alle dimissioni.

si sente sollevato….

Chi gongola è di certo la Leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni ,che si è messa all’opposizione di questo governo, (qualcuno ci doveva andare), e che standosene li a criticare tutto,(aiutata anche dal caro bollette) ha visto i suoi consensi arrivare a percentuali mai viste dal suo partito. Adesso lei nata politicamente da una costola di Berlusconi, chiede a gran voce le elezione, sentendo profumo di vittoria.

Non tutte le ciambelle riescono con il buco, caro signor Mario Draghi, lei chiamato a furor politico da chi ha reputato il signor Giuseppe Conte, incapace di gestire o mangiare, una colata di denaro mai vista. Ma il mondo economico, riserva sempre delle sorprese, drammatiche come questa guerra. Si andrà ad elezioni anticipate, ma questo casino politico non migliorerà (assieme al nostro futuro)se molti di questi verranno ancora eletti…

Fonte : https://ciaovecio64.altervista.org/draghi-alla-canna-del-gas/

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5 Responses

  1. Carla ha detto:

    A Lampedusa non si fa in tempo a sgombrare l’hotspot che arrivano altri migranti. È come svuotare il mare con un secchiello. Non basta il piano dei trasferimenti della prefettura di Agrigento, che ha spostato 600 migranti con nave Diciotti della Guardia costiera e 300 in due blocchi da 150 sul traghetto di linea Sansovino e sulla nave militare Foscari, perché per un gruppo di migranti che parte, altri ne arrivano. Senza sosta. E l’hotspot continua a essere off limits.
    DOMANDA: Mattarella cosa ne pensa di questa ondata di arrivi? Gli altri Paesi della UE non devono accogliere? Solo la Italia

  2. Giann ha detto:

    VEDIAMO il doppio standard della parrocchia progressista di Repubblica. Se Orban dichiara di voler preservare l’integrità etnica del proprio Paese, allora egli è un “razzista” e si devono accendere le fornaci del politicamente corretto per bruciarlo vivo. Se invece è il campo progressista a dire che le razze vanno mischiate per creare un meticciato, allora va benissimo. Non c’è alcun razzismo nel voler distruggere l’identità etnica di un Paese. Il razzismo sta tutto dalla parte di coloro che odiano il proprio Paese e la propria identità razziale, non dalla parte di coloro che ne sono fieri e vogliono difendere la propria identità etnica

  3. Delma ha detto:

    Da notare che coloro che dicono che occorre votare il 25 settembre, nemmeno si soffermano a dire cosa andrebbe votato. Alcuni hanno rispolverato l’ammuffito adagio del “meno peggio” che in realtà è il peggio in assoluto, considerato che il centrodestra è stata la coalizione che si è rivelata decisiva per attuare l’attacco di Davos all’Italia. Gli altri invece restano silenti e questo silenzio implica che occorrerebbe votare per le cosiddette “alternative” dei partitini che sono notoriamente gestiti da massoni e personaggi quali Donato e Paragone, entrambi notoriamente esponenti della falsa opposizione.

    Allo stato dell’arte, non esiste una vera forza politica che possa veramente mettere in discussione il sistema, ma queste persone non si preoccupano minimamente di questi “dettagli”. Queste persone vogliono spingere le persone dentro il seggio e poco importa se quello che c’è sulla scheda è tutto espressione del sistema. A questo punto, appare chiaro che l’obbiettivo di costoro non è quello di discettare su alternative che non esistono. L’obbiettivo di costoro è votare laqualunque purché si continui a dare ossigeno a questa morente classe politica e alla declinante liberaldemocrazia. Il 25 settembre non bisogna proseguire con l’accanimento terapeutico. Bisogna staccare definitivamente le macchine.

  4. Zaira ha detto:

    CALENDA: Continuava a parlare di Draghi premier. Poi gli hanno spiegato che Draghi se n’è voluto andare di proposito. Adesso si propone lui come premier non comprendendo che chi siede sulla poltrona di presidente del Consiglio in questo momento è colui che associa la sua faccia al disastro economico e sanitario causato dall’uomo del Britannia e dal sistema politico di cui Calenda stesso fa parte. Calenda è un po’ come il pollo che si siede al tavolo da poker. Tutti sanno che sarà spennato, tranne lui.

  5. Augusto - RA ha detto:

    Ne parlammo già mesi fa; per la precisione a febbraio. Già all’epoca anticipammo l’intenzione di Mario Draghi di trasferirsi alla NATO. Ora quella anticipazione dei mesi scorsi si trova sui media mainstream, ma Mario Draghi e lo stato profondo italiano che ancora è sotto shock per la sua uscita di scena, stanno trascurando un fattore fondamentale. A Washington non ci sono più i vecchi “amici” di una volta al comando. La Casa Bianca non risponde da tempo ormai agli ordini del partito democratico e Biden non fa ciò che dovrebbe fare. Altre forze sono in controllo e queste forze sono coloro che hanno reciso il cordone ombelicale che legava il potere del governo parallelo di Washington a quello della politica italiana. Lo stato profondo italiano è solo. Completamente solo e senza la protezione del suo antico e originario referente.
    (fonte: Cesare Sacchetti – TELEGRAM)

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