Dopo un anno di governo Renzi, stiamo peggio di prima.

A Matteo Renzi i numeri, o almeno certi numeri, non piacciono proprio! Soprattutto quando questi sono negativi e gravemente penalizzanti nei confronti dell’azione del suo governo. Eccezion fatta per quel fatidico 40,8 per cento di elettori che hanno votato Pd alle scorse elezioni europee. Un numero così caro al premier – costato appena 80 euro di bonus – che lo va sbandierando ovunque come lasciapassare per le sue pseudo-riformette,
facendo finta di non sapere che quella percentuale di voti va rapportata ad una altra percentuale, quella di un 50% di aventi diritto che non sono andati a votare, e riferita ad una altro contesto, quale quello del Parlamento Europeo e non del Governo Italiano, a capo del quale l’attuale premier è stato “nominato” senza prendere neppure un voto! Comunque, carta canta! E quando organi ufficiali e al di sopra di ogni sospetto denunciano che: “la disoccupazione è in costante aumento al pari del debito pubblico, salari e pensioni sono i più bassi d’Europa, il pil non cresce, per contro a crescere è il numero dei poveri, l’Italia è in piena recessione, la crescita è prossima allo zero, il Belpaese ‘vanta’ il più elevato tasso di corruzione, il primato dell’evasione fiscale e i ‘soliti fessi’ sono chiamati a versare nelle casse dello Stato i contributi più gravosi del mondo dacchè la tassazione in Italia è arrivata al 53%!!!”, bè c’è poco da aggiungere: il governo Renzi è stato un vero e proprio fallimento su tutti i fronti, altro che chiacchiere! Ma il premier liquida tutto e tutti apostrofandoli come “gufi”. E allora il renzismo cosa ha cambiato realmente in questo Paese? 

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