Dopo Draghi il vuoto politico.

di Antonello Laiso. Il vuoto politico che si potrebbe creare nel caso in cui Mario Draghi venga eletto a Presidente della Repubblica è terrificante. Come sono grotteschi i giochi, i bluff a candidature inesistenti e a dir poco buffe di chi ambisce alla più alta carica dello Stato, il gradino più alto delle nostre istituzioni che bisogna solo meritare per aver servito senza ombre la Nazione.

Leggiamo di nomi più o meno veritieri, mentre si tengono segreti gli outsider che usciranno fuori allorché si apriranno in maniera ufficiale i giochi per l’elezione del Capo dello Stato.

Condivido, come già espresso pienamente, l’analisi spietata del nostro panorama politico e al tempo stesso il trovare esclusivamente per gli interessi della Nazione una soluzione condivisibile a tutte le forze politiche di un Superman istituzionale che possa sapientemente percorre con tutta la sua determinazione la strada delle riforme, della crescita, del welfare, già intrapresa e di cui abbiamo ricevuto gli encomi dall’Eurozona.

La gravissima situazione politica, economica e sociale italiana tenuta diligentemente sotto controllo dall’attuale premier stimato in tutto il mondo, nel caso, che personalmente mi auspico, di sua elezione al Quirinale non sarà di facile sostituzione.

“Non sono uno scudo allo spread”, ha detto Mario Draghi, ma i mercati che anticipano tutto invece dimostrano il contrario, con lo spread tenuto a bada proprio da quell’uomo delle Istituzioni tanto apprezzato, ma che non potrà sdoppiarsi in due come vorremmo. Né tantomeno per scorrettezza di quegli interessi che vanno ben oltre le istituzioni, ovvero la tenuta dell’attuale governo con quel british aplomb benchè di un ineguagliabile rigore istituzionale.

You may also like...

1 Response

  1. Antonello Laiso ha detto:

    Avvicinandoci sempre di più alla fatidica data dell’ elezione del nuovo Presidente della Repubblica che dovrà sostituire nel compito il nostro attuale, così tanto apprezzato non solo nel suo ruolo istituzionale,e contrario come da tempo manifestato ad essere rieletto, si fanno sempre più roventi quelle castagne su quel fuoco acceso politico.
    Un fuoco politico che rischia di bruciare alcuni nomi che per circostanze anche tattiche abbiamo imparato dai politici non si fanno, e allo stesso tempo tali tattiche alimentano una fantapolitica che certamente spiazza anche chi tra il popolo mastica quel poco che serve a capire .
    Una fantapolitica che porta indietro nella memoria i tempi di quello spread ad oltre 500,che porta indietro un qualcosa che pur non volendo ricordare è accaduto e descritto e fotografato dai maggiori giornali di tutta Europa .
    Certo non facciamo nomi come i giornali ma a Napoli si dice “Nun c’è vo’ a zingara”.
    Un popolo che stima un politico dimessosi per forza di cose non lancia altro che fiori al di fuori di un palazzo, almeno si spera sempre in quel buon senso di noi elettori. .
    La tensione naturale attuale amplificata dalla stampa che fa logicamente boster sembra prevalere su quella ragione comune di un coinvolgimento naturale all elezione di quel nome da tutte le forze politiche anche contrarie all elezione di un super partes per la nostra Nazione .
    Cosi come lo è stato in passato.
    Un super partes che avrà il gravoso compito di condurci fuori da quelle situazioni verificabili politicamente o che potrebbero verificarsi eccezionali che possono sempre esistere .
    Così come esiste potrebbe anche materializzarsi davvero quella fantapolitica predicata da qualcuno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *