Divide et impera.

Divide et impera. Per governare bisogna spaccare il fronte comune, perché l’unione fa la forza. Bisogna dividere il popolo in più rivoli. Un fiume in piena quando scende a valle, verso il mare, travolge tutto e tutti. Ma più rivoli non hanno la stessa forza di un fiume in piena, non portano via proprio un bel niente, e difficilmente arrivano al mare: si perdono prima, nell’entroterra. Fino a qualche tempo fa chi di turno al governo del Paese divideva
gli italiani, mettendoli gli uni contro gli altri. Rassicurava gli uni, facendo finta di favorire gli altri, per poi alla fine fotterli entrambi e farsi soltanto gli affari propri. Oggi che gli italiani sono stati ‘asfaltati’ sulla soglia della povertà, c’è ben poco di che dividerli, per governarli. Il giochino del ‘divide et impera’ si è rotto, non funziona più:  gli impiegati pubblici sono incazzati al pari di quelli privati; il disoccupato è furioso perché non ha un lavoro, e chi un lavoro ce l’ha è altrettanto rabbioso perché è sottopagato. Insomma, gli italiani hanno ritrovato nella povertà un punto di unione, di forza. Pertanto, oggi, che il fronte si è ricompattato, la protesta monta e per ‘loro’ cresce il pericolo dell’ingovernabilità. Ma se ieri il disagio che poteva sfociare nella rivolta è stato convogliato nel pacifico voto ai 5stelle, domani, quando i cittadini non avranno risposte concerete, c’è il rischio della baraonda, che salti tutto per aria, anche le ‘loro’ poltrone! E allora quale migliore occasione se non quella di milioni di migranti più affamati e disperati degli italiani per innescare l’ennesima guerra tra poveri? Ma perché il piano riesca c’è bisogna di integrare gli immigrati, di dargli la cittadinanza italiana, di garantirgli un lavoro, una casa, un’assistenza sanitaria e una scuola. Insomma, bisogna farli diventare prima italiani a tutti gli effetti per metterli contro gli italiani autoctoni. Bisogna dargli la casa popolare, il posto all’asilo nido facendo saltare le graduatorie, e quindi poter ancora una volta attuare il “divide et impera”!

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