Clima e terremoti, cause e responsabilità.

di Cesare Zaccaria. Il polo antartico è il più grande deposito di ghiaccio del pianeta con circa il 90 % del totale. Una parte assai consistente di questo ghiaccio, si è distaccata e rischia lo scioglimento.
Anche i ghiacciai delle Alpi sono in progressivo e rapido scioglimento. Nell’Antartico, tra il 10 e il 12 luglio di quest’anno, un iceberg grande quanto la Liguria, del peso di mille miliardi di tonnellate, si è staccato e sta andando alla deriva. In concomitanza con questi fenomeni, l’asse terrestre si è spostato di alcuni centimetri.
Ora la terra si sta muovendo e il movimento si arresterà quando avrà raggiunto un nuovo equilibrio. Le conseguenze nell’immediato futuro comporteranno il sollevamento del livello dei mari. Molte aree costiere saranno sommerse.
Questi drammatici fenomeni sono direttamente connessi con l’effetto serra determinato dall’utilizzo dei combustibili fossili, petrolio e carbone da parte dell’uomo, principalmente USA i CINA che, sia pure tardivamente, pare che stiano cercando di porvi rimedio.
La zolla africana, sta spingendo la penisola italiana in direzione Sud Nord verso e sotto le Alpi che infatti si sono già sollevate di 2,5 centimetri. Tale movimento è maggiormente accentuato su tutta la dorsale appenninica e sulle aree immediatamente a valle.
La velocità dello spostamento non è uniforme ma dipende dalla viscosità del sottosuolo. Ne conseguono distruttive lacerazioni che verosimilmente continueranno inesorabilmente. Tutta l’Italia è ora assoggettata a forte e progressivo rischio sismico, che come abbiamo visto con il recentissimo terremoto di Ischia non risparmia nemmeno le isole.
Noi non siamo semplici spettatori, abitiamo lo stivale pertanto dobbiamo tralasciare ogni illusorio sentimentalismo e ogni emotività e ci dobbiamo convincere che le zone appenniniche, sia pure dolorosamente, devono essere abbandonate.
Ogni sforzo organizzativo ed economico deve essere focalizzato nella sistemazione altrove degli sfortunati abitanti delle zone terremotate. Persistere nella ricostruzione significherebbe mettere a repentaglio certo vite umane e sperpero di risorse economiche .

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