Dalla democrazia rappresentativa alla clickocrazia.

di Redazione. Il risultato del referendum ha detto a chiare note che gli italiani vogliono meno ‘casta’. Poi ognuno è libero di interpretare il voto pro domo sua, come ad esempio fa il guru dei grillini: “Quando usiamo un referendum usiamo il massimo della espressione democratica, e per me la domanda andare a votare si o no alla riduzione dei parlamentari – per me che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum –, è come fare una domanda ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra”.

Il comico genovese canta la sua vittoria convinto di aver dato un fondamentale contributo alla nascita di quella che viene definita “democrazia diretta”, pronta a subentrare alla “rappresentanza parlamentare”, verso la quale emerge tutta avversione.

Basta cabine elettorali, urne, schede e matite copiative, è tempo di evolversi: “Con il digitale possiamo fare tutto. Sono andato a votare ancora con la matita copiativa, che devi restituire. Alcuni la bagnano con la saliva per marcare di più, dietro una cabina… sono cose che non concepisco più”.

“In Paesi che erano niente e che sono diventati meravigliosi, come Estonia e Lituania, si fa tutto attraverso un voto elettronico”, aggiunge il comico. “Noi abbiamo lanciato questa piattaforma, si chiama Rousseau, che è interessante. Un cittadino può interferire, può dire, votare a tutti i livelli, ma può anche dare un consiglio su una legge che riguarda la sua professione. Può dire ‘avete fatto una stupidata, posso farla io una legge’. Oggi si può fare, si può fare un referendum alla settimana”.

E siccome cresce l’astensionismo e a votare non ci va più nessuno… “Per quanto riguarda le votazioni ci va ormai meno del 50%. Quindi, è una democrazia zoppicante, spiega il comico. Si cominciano a prospettare scenari come l’estrazione a sorte. Perché no?”. Insomma, una bella estrazione come al lotto o come nella tombola e il parlamento è servito…. “Ma perché, non lo avete già fatto?” gli twitta, ironica, Girorgia Meloni.

Insomma, per il comico genovese il referendum sul taglio dei parlamentari è stato solo l’antipasto di quello che resta il suo piatto forte: cancellare la democrazia rappresentativa, per instaurare la clickocrazia, laddove ogni libero cittadino (circa 50milioni di italiani!) clicca sulla casella che più gli piace.

Sarebbe interessante sapere dove, come e da chi i dati verrebbero raccolti, elaborati, pubblicati e tradotti in legge. Ma questo è solo un piccolo dettaglio, del tutto trascurabile, considerate le fortune della democratica e trasparente piattaforma Rosseau!

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4 Responses

  1. Michele Ricciardi ha detto:

    Con questo parlamento, che rappresenta i partiti e se ne fotte della nostra volontà (della maggioranza), non ne possiamo più, il declino del paese è diventato inarrestabile,… ecc. ecc..
    IL parlamento è stato creato quando non c era neanche la radio (e senza stipendio poichè ritenuto un privilegio), per cui oggi, visto i miracoli della tecnologia… incredibili e miracolosi! Non è più indispensabile (anche se si sa che per loro, guai a dirlo); per cui io direi, non è meglio se la vita di un governo legislativo ed esecutivo, dipende direttamente dagli elettori, sempre, non ogni 5 anni? Col voto individuale sempre possibile. Senza seggi elettorali, senza spendere soldi e con un tesserino tipo bancomat.
    Come santa vera democrazia vuole (vedere a Google e a Youtube).
    Democrazia vuol dire, “governo del popolo, dal popolo e per il popolo”. E io me ne sono accorto dopo 30 anni! Se il consenso popolare scende sotto il 60% e persiste per 30 giorni, al 31esimo, passa la mano a un altro governo già pronto (si chiama sfiducia costruttiva), scelto tra i governi ombra esistenti nel paese, che, siccome c è la concorrenza e il super controllo degli elettori, saranno uno meglio dell’altro. E, Se un governo è sempre sulla graticola funziona meglio o peggio?
    SECONDA IPOTESI — IL parlamento resta, però, differenziando camera e senato. E il governo, solo esecutivo, deve dipendere dagli elettori, esattamente, come già detto sopra. Ma basta con questo piangersi addosso, che piace ai conservatori del sistema, e perché è diventato autodistruttivo

  2. Giacomo-TO ha detto:

    In SVIZZERA, DA SEMPRE esiste il Referendum Propositivo, che non ha scoperto GRILLO!!!
    Il digitale non è perfetto, e si può prestare a brogli, ecc.
    A mio avviso introducendo il REFERENDUM PROPOSITIVO, sul modello elvetico si dà la parola al Cittadino che diventa legislatore.
    Basterebbe IMITARE il modello elvetico, senza andare dietro a strampalate elucubrazioni che molto hanno di comico e poco di serio.

  3. pescatore ha detto:

    L’importante è che quelli da cliccare ve li forniamo noi!

  4. Alessandro Tantussi ha detto:

    Con la riduzione del numero dei parlamentari ed il crollo del consenso al 10%, quanti parlamentari eleggerà il M5S?

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