Con Trump e la Brexit nessuna fine del mondo e non lo sarà neppure con la vittoria del NO alla “schiforma” Renzi-Boschi-Alfano-Verdini, tutt’altro!
E’ lo stesso nichilismo cosmico di chi spaventava il mondo dicendo che le borse sarebbero crollate se fosse passata la Brexit e se Trump fosse diventato presidente degli Stati Uniti. E’ lo stesso allarmismo di chi sostiene che e se in Italia sarà il No a prevalere sul Sì, al referendum costituzionale, sarà la fine del mondo, il diluvio universale. Ebbene, l’economia inglese ha retto al passaggio della Brexit e attualmente gode di ottima salute. Donald Trump ha vinto le presidenziali negli States e Wall Street continua a brindare perchè l’indice Dow Jones è ai massimi storici. Insomma, i mercati, hanno digerito sia la vittoria di Trump che quella di Brexit e non c’è stata la fine del mondo come qualcuno paventava. E l’Italia? Saprà dire di No alla “schiforma” Renzi-Boschi-Alfano-Verdini, vincendo la paura delle borse e fregandosene del ricatto dei mercati? Se vincerà il NO, come tutti gli italiani di buon senso auspicano, non sarà certo la fine del mondo. Il problema è l’allarmismo messo in giro da chi rilascia dichiarazioni “catastrofiche” col preciso obiettivo di influenzare il voto dando l’ennesima spintarella al Sì. Ma il problema dell’Italia non sarà l’eventuale vittoria del NO al referendum, sono le scelte sbagliate di politica economica del governo Renzi che hanno portato gli italiani sul fondo del baratro: evasione fiscale, corruzione, debito pubblico, disoccupazione, precarietà, povertà e immigrazione in costante aumento, retribuzioni, pensioni e welfare ai minimi storici! L’Italia ha urgente bisogno di nuove idee, di un nuovo progetto di società più equa, giusta e solidale, di uomini e donne onesti e capaci che amano la propria patria e che s’impegnano per il raggiungimento del bene comune, non di inutili e pericolose riforme. Per questo è un nostro ‘diritto-dovere’ mantenere ben salde le radici della nostra Costituzione. Prima di fare ulteriori passi avanti, con il rischio di portare il Paese sul punto di non ritorno, bisogna fare dei passi indietro risanare quelle lacune enormi che stanno portando il nostro Paese e i cittadini sempre più a fondo. Per questo è necessario e indispensabile dire NO al referendum del 4 dicembre.
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