Ci sarà un governo gialloverde? Chi romperà per primo la trattativa? Ieri le balle elettorali, oggi la rottura di balle…

L’Europa fa pressing sull’Italia: barra dritta sui conti pubblici, nessuna eccezione sul rispetto del Patto di stabilità e l’auspicio che l’Italia mantenga la sua politica sul fronte migrazione.
Bruxelles non si muove di un millimetro dalle sue posizioni. A buon intenditore poche parole. Il messaggio a Lega e 5stelle è chiaro: reddito di cittadinanza, flat tax e flussi migratori sono questioni italiane, sta all’Italia risolvere, ma senza ripatteggiare un bel nulla con la Ue: il debito resta e và pagato, i migranti ci sono e ve li tenete! Insomma, no tripe for cats, non c’è trippa per gatti! Laddove i gatti, che ballano a vuoto ormai da 80 giorni dal voto, sono Salvini e Di Maio. L’altolà che arriva da Bruxelles scuote i due “contraenti” in un momento delicato del confronto sul ‘contratto di governo’, dove si registrano distanze incolmabili, proprio sui temi indicati dall’Ue, ma non solo. L’idea d’Italia di 5Stelle e Lega non è esattamente la stessa. E mentre di Salvini si conosceva la cura choc, dagli immigrati alla Fornero, dall’Euro alla sicurezza, alla legittima difesa, alla flat tax, dei 5Stelle, a parte il reddito di cittadinanza, si sapevano solo poche idee, confuse e cambiate in corso d’opera per adattarle prima alla Lega senza Berlusconi, poi al Pd e adesso ad una Lega con un Berlusconi ‘riabilitato’! Così dopo 80 giorni passati ad incontrarsi e a scontrarsi, la montagna ‘forse’ partorirà il topolino: ‘forse’ un sotto-programma dei loro programmi elettorali, da sottoporre a piattaforme internet e gazebo e poi ‘forse’…! Che stress!! Che rottura di balle!!! Gli italiani hanno creduto alle promesse elettorali di Di Maio e Salvini, ma si sono divisi su Lega e M5s che da soli non hanno i numeri per fare un governo e che insieme ancora non riescono a trovare la quadra e chissà se mai la troveranno. Le promesse elettorali erano fantasmagoriche, le premesse per un governo pessime. Ma le vacanze estive degli italiani, almeno quelle, sono salve, perché non ci sono più i tempi tecnici per votare a luglio. Forse i cittadini apprenderanno sotto l’ombrellone se i due si saranno messi d’accordo su programma, premier e ministri, a meno che non rompano prima. Ma chi sarà a rompere per primo, Di Maio o Salvini? Ad oggi l’unica rottura certa sono le balle degli italiani!

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