Cellulite? Ridiamoci su, io mi piaccio così come sono!

Per undici mesi all’anno nascondiamo, mimetizziamo, insomma lasciamo correre quei chiletti di troppo, messi proprio tutti lì dove proprio non vorremmo mai, e c’illudiamo di supplire con il cervello e la simpatia alle nostre carenze fisiche. Ma poi inesorabile, come ogni anno, arriva l’estate e la tanto temuta ‘prova costume’. Allora o ti converti all’Islam e t’infili dentro un burqa, oppure devi continuare a sperare di apparire simpatica e intelligente ad oltranza, sempre pronta a buttarla in caciara, riconsolandoti col fatto che quel gran figo che passeggia su e giù sul bagnasciuga a caccia di gnocca, non ti filerà mai, a meno che… non sia uno di quei tipi saltati fuori dalla penosa serie “belle o brutte me le faccio tutte” seguace di quella filosofia maschilista “del cuscino in faccia”, insomma uno di quelli che bada solo al numero di tacche da mettere in collezione. Altrimenti non ti resta che… accontentarti di pelatini e stempiatelli, piccoletti e stortignaccoli, mezzi sdentati e balbuzienti, brizzolati e forforosi, panciottosi e dai rotoli sparsi un po’ dappertutto, persino sotto le occhiaie. Però l’orgoglio di donna non ci permette di essere scambiate per un gommone lasciato sulla battigia e allora gli diamo giù di brutto. Fatichiamo col jogging, sudiamo nelle saune, mangiamo barrette non meglio definibili, aborriamo spaghetti e bombe alla crema e ci strappiamo i peli superflui procurandoci dolori allucinanti. Quindi ci “auto-puniamo” con carotine e cetriolini per intere settimane, ci coloriamo in anticipo con creme autoabbronzanti “giallo-ittero” e chiudiamo questo rush finale pre-bikini impiastrandoci fianchi, cosce e glutei di poltiglie putrescenti, per finire impacchettate nel domopack come le carni del supermercato. Una storia senza fine, un’odissea che si ripete immancabilmente ogni anno anche quando diventiamo un pò più attempatelle e passiamo al costume intero. Sono sforzi disumani contro quella natura, che non è stata troppo generosa con certe tipe come noi, e quel crudele incedere della menopausa che sembra abbia preso di mira soltanto noi. Insomma, apparire belle è uno stress, un incubo più pesante dei processi di Berlusconi. Tanto poi si sa come va a finire. Noi donne sogniamo i ‘top gun’ e poi finiamo per sposarci i ‘bombolo’! Ci sono alcune fortunate che avviano stralci di relazione con una via di mezzo – tipo alto, asciutto, completamente calvo, naso aquilino, occhialetto da intellettuale, un bel paio di spalle – ma, credetemi, succede davvero a poche di avere una ‘botta di fortuna’ come quella di Cenerentola.

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