Bonus 200 euro, come ottenerlo?

Secondo quanto previsto dal “Decreto Aiuti”, l’erogazione automatica del bonus una tantum di 200 euro avverrà solo per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza e i pensionati.

Al contrario tutte le altre categorie che rientrano nei requisiti per richiederlo dovranno presentare la richiesta tramite autocertificazione.

Il bonus spetta a lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, disoccupati. Ai lavoratori subordinati servirà l’autocertificazione. Il bonus verrà erogato direttamente nella busta paga di luglio, ma prima ogni lavoratore dovrà consegnare al datore di lavoro un modulo di autocertificazione con la quale si dichiara di non essere titolare di un trattamento pensionistico o del reddito di cittadinanza.

Al momento non esiste un modello “ufficiale” diffuso dal ministero di questa autocertificazione, ogni azienda predispone la sua tramite consulenti del lavoro. Qui è possibile scaricare il fac simile del modulo, messo a punto da Fondazione studi dei Consulenti del lavoro.

  • L’indennità verrà riconosciuta ai dipendenti previa dichiarazione del lavoratore in cui afferma “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”, ossia di non percepire pensione e Reddito di cittadinanza.
  • I 200 euro verranno riconosciuti a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati, purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile di 2.692 euro, cioè 35.000 annuali.
  • Il bonus 200 euro spetta ai dipendenti una sola volta, anche se hanno più rapporti di lavoro. In questo caso, potranno chiederlo a un solo datore dichiarando di non aver già fatto una richiesta uguale ad altri.
  • L’indennità una tantum è ad personam; i coniugi lavoratori dipendenti, che rientrano nei limiti di reddito stabiliti, hanno diritto a percepire entrambi l’indennità di 200 euro. Tale indennità una tantum di 200 euro è riconosciuta in automatico, in maniera fissa e una sola volta. Pertanto, il lavoratore dipendente titolare di più rapporti di lavoro potrà chiedere il pagamento dell’indennità una tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro. Se il lavoratore chiedesse indebitamente più bonus, l’Inps comunicherà a ciascun datore ‘truffato’ la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente.

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1 Response

  1. Furio ha detto:

    Ai tempi della vecchia DC le mancette le sapevano dare eccome, infatti sono durati più di 40 anni.
    Oggi non sono capaci che a dare elemosine.
    Sono invece bravi a riempirci di CLANDESTINI:LAMORGESE una grande maestra

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