Ballottaggi. Crolla l’affluenza, tanto l’uno vale l’altro!

Due candidati sindaco per la Capitale. Uno del Pdl e l’altro del Pd. Due candidati espressione di due forze politiche distinte e separate, divise e contrapposte, ma unite nel governo nazionale delle “larghe intese” dopo essersene dette di tutti i colori in campagna elettorale! E allora se corrono separati e poi arrivano insieme al governo, se votare l’uno equivale a votare l’altro, perchè votare? Già quindici giorni fa gli elettori avevano poca voglia di votare, ieri hanno dimostrato di averla persa del tutto preferendo alla cabina elettorale, la cabina al mare! Risultato: urne deserte e percentuale votanti ai minimi storici. Questo il segnale chiaro, distinto, forte ed inequivocabile: oltre la metà dei cittadini italiani ha perso ogni tipo di fiducia e di speranza in un possibile “cambiamento” e non crede più al fatto che questa classe dirigente riesca a farci uscire dal guado della crisi! Le elezioni amministrative della Capitale dove ha votato solo il 45% dei romani!!! ne sono la prova più evidente! Questi politici, questa politica corrotta, sporca e maleodorante, la malapolitica insomma, con le sue “furfanterie”, i suoi continui “scandali”, le sue “porcherie” e le sue “rapine” a viso scoperto, perpetrate ai danni dei “soliti noti”, sta ottenendo ciò che voleva: far allontanare le persone oneste, i cittadini per bene, dal governo della cosa pubblica! Siamo tutti talmente schifati, che di politica non vogliamo proprio più sentirne… figuriamoci poi andare a votare!? Ma così facendo “loro” saranno finalmente liberi ed indisturbati di lucrare sulla nostra pelle come prima e più di prima, ma democraticamente eletti! Sì, democraticamente eletti! Perché anche con un solo voto, “loro” staranno sempre lì ai posti di comando! E lo schifo, il ribrezzo della “gente per bene” nei confronti di questo modo di fare politica cresce a dismisura. La disaffezione, l’astensionismo, salgono sempre di più, divenendo “partito di maggioranza assoluta” del Belpaese. “Loro” hanno finalmente raggiunto l’obiettivo prefissato: ridurre le votazioni politiche e qualsiasi altra forma di consultazione elettorale, da espressione della volontà popolare, a espressione dei “loro” personalissimi “affari”! Con il tempo la “gente per bene”, stufa di andare a votare ‘il meno peggio’ col naso turato, diserterà completamente le urne e il voto sarà prerogativa solo di chi fa politica e del suo esclusivissimo “entourage”! Però, una cosa va detta. Con qualsiasi sistema elettorale “lorsignori” intendano contare i nostri voti, un dato dovrebbe essere garantito e opportunamente considerato: l’astensionismo! E’ democraticamente “accettabile” che una capitale mondiale come Roma sia governata da chi ha raccolto percentuali di consensi prossime allo “zero”? Il neo eletto sindaco di Roma chi rappresenta? La sfiducia nella classe politica esternata dal “non voto” deve avere un suo peso, una sua valenza, una sua conseguenza concreta e non meramente statistica! Quando oltre la metà degli aventi diritto al voto diserta le elezioni, non si può continuare a far finta di niente! Persino nelle riunioni di condominio se non c’è la maggioranza non si può deliberare neppure di spostare un chiodo! E allora? Invece di spartirsi la torta cambiando di volta in volta la legge elettorale per adattarla alle esigenze di parte, invece di nominare saggi, commissioni e sottocommissioni, che introducano una volta per tutte questa norma, semplice, semplice, ma tanto civile e democratica: qualora l’astensione superi il 50% degli aventi diritto le elezioni sono annullate, le liste azzerate e si ritorna alle urne con candidati “nuovi di zecca”! Non può governare una nazione, una regione, una città chi è sparuta minoranza!

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