Schizza alle stelle il prezzo della benzina: estate d’oro per le casse dello Stato!

Uno dei punti fondanti del programma di Giorgia Meloni era l’abolizione delle accise sul prezzo dei carburanti (guarda il Video)

Ma ormai si sa fin troppo bene come funziona la politica di casa nostra: tante belle promesse in campagna elettorale, ma subito dopo aver incassato il voto degli italiani quelle promesse restano chiuse nel cassetto dei sogni, sempre buone per essere tirate fuori alla prossima tornata elettorale!

E così il prezzo della benzina continua a salire e, tra esodo e controesodo estivo, lo Stato, tra accise e Iva, incasserebbe ben oltre 2 miliardi!

Infatti se per le famiglie italiane il caro carburanti rappresenta l’ennesima stangata sulle vacanze, lo Stato invece ringrazia, dacchè, per effetto delle accise e dell’Iva sui carburanti, nelle sue casse, secondo le stime, entreranno attorno ai 2,2 miliardi di euro.

Infatti, il 55 per cento del costo di un litro di benzina è costituito da tasse. Su due euro di costo al litro della benzina verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata una imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Praticamente una tassa sulle tasse. La materia prima costa solo per 60 centesimi sul prezzo finale che viene completato da 22 centesimi dei costi di distribuzione del carburante dalle petroliere al benzinaio. Gli esercenti delle stazioni di servizio sono l’anello debole della catena. A loro, se tutto va bene, vanno solo 4 centesimi al litro!

Assoutenti, ipotizzando 15 milioni di autovetture benzina-gasolio in circolazione sulle autostrade e una media di 3 pieni solo per gli spostamenti e successivo ritorno, stima che lo Stato incassi 2.275.875.000 euro grazie alla tassazione sui carburanti (media tra tasse benzina/gasolio: 1.513.125.000 a titolo di accise, 762.750.000 a titolo di Iva).

Il Codacons, tramite il suo presidente Carlo Rienzi, ha annunciato di voler presentare un esposto presso 104 procure della Repubblica perché vigili sui prezzi e sulle motivazioni del rincaro. «Chiediamo alla magistratura di intervenire sui rincari che si registrano in occasione delle partenze degli italiani, aprendo una indagine tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio», ossia l’alterazione fraudolenta dei prezzi, per «capire quale sia la causa dei repentini aumenti dei listini alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini».

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5 Responses

  1. Tullio - PISA ha detto:

    Il generale Vannacci è un ITALIANO che ragiona

  2. Parmenide ha detto:

    Il mondo al contrario del generale Vannacci, la verità fa male!?: “Quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l’estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo…

  3. Vale'68 ha detto:

    Penso che gli italiani piuttosto che rinunciare all’auto rinuncierebbero a mangiare

  4. Anna Z. ha detto:

    Condivido la proposta dello zingaro, anche perchè io mi sposto sempre a piedi o con i mezzi pubblici

  5. lo Zingaro ha detto:

    Ecco questa potrebbe essere la soluzione per ridurre traffico e smog nelle nostre città e per trovare i soldi per la riforma delle pensioni e quella dei salari: portare a 10 euro al litro il costo della benzina!

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