Arriva l’infermiere di famiglia!

Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) pubblica il documento tecnico denominato “Linee di indirizzo Infermiere di Famiglia o Comunità”. Si tratta di un lavoro che trae origine dagli interventi previsti dalla Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) ed in particolare dalla riforma del nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.

In proposito, si ricorda come all’interno del Decreto Ministeriale del 23 maggio 2022 n. 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale” è stato definito lo standard per l’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC) – almeno 1 ogni 3.000 abitanti – quale figura professionale di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica, ai diversi livelli di complessità, in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera.

Il documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato dall’Agenzia che ha visto la partecipazione di 10 Regioni, dell’Università di Torino, della Scuola Superiore Sant’Anna – Laboratorio MeS –, delle Società scientifiche AIFEC e APRIRE oltre che della FNOPI.

L’identikit dell’infermiere di famiglia e di comunità, secondo le linee di indirizzo di Agenas, è il seguente:

  • Dipendenza: sarà un dipendente del servizio sanitario nazionale.
  • Luogo di lavoro: lavorerà sia in ambulatori dedicati sia a casa dei cittadini.
  • Attività: fornirà prestazioni assistenziali e agirà da guida nei servizi sanitari.
  • Formazione: avrà una formazione specifica garantita da un apposito master.

L’infermiere di famiglia e di comunità svolgerà un ruolo centrale nella promozione della salute e della prevenzione delle malattie. Lavorerà in stretta collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli altri professionisti sanitari presenti nella comunità.

Il percorso formativo per diventare infermiere di famiglia e di comunità prevede il conseguimento di un master universitario di primo livello in Infermieristica di famiglia e di comunità. Questo titolo sarà un requisito preferenziale per assumere questa posizione, ma potranno accedere a questo ruolo anche infermieri che operano già in ambito territoriale e abbiano maturato un’esperienza almeno biennale.

Al momento, in Italia, esistono già infermieri di famiglia e di comunità inseriti nei servizi, ma il loro numero è esiguo: circa 1.380, secondo Agenas.

Ecco alcuni dei compiti che l’infermiere di famiglia e di comunità potrà svolgere:

  • Erogazione di prestazioni assistenziali a domicilio, come medicazioni, prelievi di sangue, iniezioni, ecc.
  • Educazione sanitaria e promozione della salute.
  • Assistenza ai pazienti cronici e alle loro famiglie.
  • Collaborazione con gli altri professionisti sanitari per garantire una presa in carico integrata del paziente.

L’infermiere di famiglia e di comunità è una figura professionale che ha il potenziale di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria territoriale, rendendola più accessibile e personalizzata.

Documento Linee di indirizzo Infermiere di Famiglia o Comunità: (PDF).

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1 Response

  1. Enzo ha detto:

    Mancano i medici, arriva l’infermiere. Infermieri che peraltro mancano anch’essi. Se è a questo che riduciamo il SSN qualcuno si prenderà il merito del servizio domiciliare, del servizio effettivo, però, solo qualche ombra qua e là.

    Qualcuno si ricorda le inaugurazioni in pompa magna di Case ed Ospedali di comunità? Quanti ne funzionano realmente?

    Se continua a funzionare così me la possono raccontare come vogliono ma questo è un Paese in declino che verrà affidato ai privati. Ed alle tasche di ognuno due volte: una per l’INPS l’altra per il privato.

    Un Saluto

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