Arcuri: “A fine gennaio le prime dosi di vaccino, ma non subito per tutti”.

di Redazione. Forse ci siamo. Forse avremo presto questo benedetto vaccino in grado di sconfiggere il Coronavirus. Cinese, russo, americano o di casa del diavolo che sia, non importa. Basta che sia efficace e senza effetti collaterali. Ma per il momento bisogna ancora aspettare e soprattutto non abbassare la guardia. Dobbiamo tenere duro, tutti quanti, e cercare di arrivare al vaccino sani e salvi.

Per cui occhio al distanziamento sociale, mascherina sempre indossata a coprire naso e bocca e igienizzare spesso le mai evitando di portarle in bocca, negli occhi e nel naso.

Resistere, è la parola d’ordine, perchè il vaccino sta per arrivare!

Speriamo solo che il vaccino venga somministrato a tutti e senza ‘raccomandazioni’, anche se la Signora Maria con tutta probabilità – conoscendo fin troppo bene vizi e virtù dell’italico genere – verrà sicuramente vaccinata in seconda, terza, quarta battuta, dopo i Vips di quel ‘mondo che conta’ certamente più di lei!

Ma va bene anche così, purchè si arrivi in tempi ragionevoli a vaccinare l’intera popolazione dal primo” all’ultimo” cittadino!

“Confidiamo di poter vaccinare i primi italiani alla fine di gennaio. Un milione e 700mila nostri cittadini”, ha detto il commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.  “Il vaccino sarà disponibile non da domani né da subito per tutti”, ha aggiunto Arcuri, per il quale “servono misure non uniformi come quelle che sono state introdotte. Ci sono regioni dove si avvertono i primi segni di raffreddamento dell’epidemia e altre dove la situazione resta critica e bisogna intervenire ancora per contribuire a raffreddare la crescita dei focolai”.

Sull’arrivo dei vaccini in Italia “confidiamo di avere il target” delle prime persone da vaccinare e su questo aspettiamo “il piano del ministero”.

“Gli italiani verranno vaccinati in funzione della loro fragilità e della loro potenziale esposizione al virus – ha spiegato il commissario – Le persone che lavorano negli ospedali saranno tra le prime a cui bisogna somministrare i vaccini così come le persone più anziane e che sono più fragili dovranno arrivare prima di quelle più giovani“.

Non sarà su base regionale la distribuzione, ma “il governo ha deciso che ci sia una centralizzazione del meccanismo” individuando le categorie dei primi cittadini per i quali sarà necessario. “Non serve avere il vaccino in un luogo A piuttosto che in un luogo B”, ha sottolineato Arcuri. “La distribuzione dei vaccini è stata centralizzata dal Governo e collaboreremo con tutte le regioni e le province autonome. Non vorrei mai vivere in un Paese in cui la possibilità di essere vaccinato dipende dal luogo dove vivo o dove sono nato”, ha fatto sapere il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri che sarà anche il responsabile del piano per la distribuzione dei vaccini. 

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2 Responses

  1. Mariotto-MI ha detto:

    …questo, ahinoi, passa il convento Italia! Chi si accontenta gode, anche se campa da suddito!?

  2. Anonimo ha detto:

    Semper ad maiora, sempre meglio, non c’è che da piangere

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