Apriremo anche noi i coffee-shop per gli amici della Maria Ijuana?

di Grazia Nonis. Apriremo anche noi dei coffee-shop per gli amici della Maria Ijuana come in Colorado, Uruguay o Olanda, oppure legalizzeremo solo quella ad uso terapeutico come si appresta a fare lo stato di New York? Personalmente non ho mai provato l’estasi o l’ebbrezza di una tirata di canna o un’inalata di bong. Non ho mai sentito il bisogno di sentirmi euforica artificialmente o di  “comprare” un attimo di felicità che non sia figlia del mio vissuto.
Insomma, mi sento già stordita e “drogata” di mio. Detto ciò, l’argomento m’intriga parecchio. Appartengo al gruppo dei vecchi bigotti conservatori e non vedo al di là del mio naso, oppure devo saltare la barricata e unirmi ai tantissimi che la vorrebbero libera e subito? E quali sono i pro e i contro? Ci sono tonnellate di studi, libri, relazioni, e opinioni. Quasi tutti d’accordo sui sintomi del dopo canna: leggera euforia e sensazione di benessere; disinibizione, socializzazione, occhi arrossati, riduzione delle capacità motorie e della concentrazione, stimolazione dell’appetito e, se in dosi eccessive, tachicardia.  Preoccupano, però, i risultati di alcune ricerche scientifiche che affermano che l’interruzione della cannabis, pur non creando dipendenza a livello fisico, possa provocare danni a livello psicologico: ansia diffusa, irritabilità, alterazione del sonno o aggressività. E, non per ultimo, il rischio di sviluppare sintomi psicotici in soggetti predisposti. Ma, dato che non ci sarà obbligo di psicoterapia prima dell’assunzione di una canna, ne parlerà la storia tra qualche decennio. Ok, liberalizzandola sparirebbe il mercato nero di questa sostanza e la vendita legalizzata garantirebbe un prodotto puro e non contaminato da additivi chimici. E così usciremo con gli amici a farci una pizza, e poi ci troveremo tutti al Maria’s bar per consumare allegramente un po’ di erba in compagnia. Ma… ci daranno delle tessere per comprovare la quantità acquistata? Ci sarà un controllo sull’età del consumatore oppure finirà come con gli odierni tabaccai che vendono sigarette anche ad uno scolaro di quinta elementare? Ci sarà un drogalometro in grado di funzionare seduta stante come l’etilometro? Bicchiere di vino uguale canna o …. inalata di Bong uguale bicchierino di grappa? E con i minorenni come la mettiamo? Quelli che non saranno in età da spinello legale continueranno a rifornirsi dal pusher di turno perché vietato è bello e fa figo, oppure la compreranno dagli amici maggiorenni che hanno la tessera del Bar della Canna? Invece, molto più serio e complicato, è il discorso cannabis destinata ai soli fini terapeutici, e cioè la quantità utile per alleviare i sintomi di alcune patologie quali la sclerosi multipla, il cancro o l’anoressia. Con le leggi attuali questi malati possono acquistare in farmacia il Bedrocan o similare, che è un medicinale a base di cannabis importato dall’estero. Ma il prodotto è costoso e non sempre è disponibile, così il paziente è costretto a rivolgersi al mercato nero col risultato di ottenere una canapa di qualità inferiore e, di conseguenza, uno scarso beneficio. Questi malati si sono uniti e hanno fondato delle associazioni che chiedono, a gran voce ma inascoltate, degli aiuti per l’acquisto di terreni coltivabili a canapa per poter alleviare le loro sofferenze in maniera naturale e con i soli benefici di questa piantina. Ben venga quindi, e presto, una legge a tutela di chi soffre e non solo a chi la invoca per il suo sollazzo personale. Ma a chi sarà affidata questa gestione? Alle persone per bene che garantiranno di vigilare e verificare che venga fatto tutto alla luce del sole oppure, come siamo abituati, finirà tutto all’italiana con tanto di commissari, controllori e amici degli amici che opereranno solo ed esclusivamente per il loro tornaconto? Assisteremo alla nascita di enormi piantagioni controllate dallo Stato, oppure dovremo fari i conti con i lobbisti della Marijuana che, mentre noi se ne parla, han già in mano la calcolatrice e l’acquolina in bocca? E chi controllerà il “controllore”?

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