Anno nuovo, tasse nuove! Ecco le nuove imposte che pagheremo nel 2020.

di Redazione. Viene giù la Popolare di Bari, viene giù l’Alitalia, viene giù l’Ilva, vengono giù salari e pensioni, vengono giù le frane, viene giù la pioggia… governo ladro! È l’Italia che viene giù. Qualcosa però sale: il debito, i disoccupati, le tasse, la corruzione, l’evasione, la burocrazia e soprattutto l’incazzatura degli italiani.

Ma state sereni, il governo sta lavorando giorno e, soprattutto, notte per voi cittadini e per il bene del paese. Cosicchè dopo un lungo lavoro in commissione Bilancio e aver edulcorato la pillola o meglio la supposta della legge di bilancio con lo stop all’aumento dell’IVA – rimandato agli anni a venire, Infatti per il 2021 il governo, qualunque sia, dovrà sterilizzare più di 20 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventeranno 27 miliardi nel 2022 – sono stati approvati diversi emendamenti  alla legge di bilancio e, tra questi, alcune nuove tasse.

Altro che riduzione della pressione fiscale, si preannuncia un 2020 tutto in salita!

Ecco i cinque balzelli nuovi di zecca:

Plastic tax. L’imposta si riferisce ai prodotti monouso in plastica. Da notare che l’importo è sceso dagli iniziali 50 centesimi ai 45 a chilo. L’emendamento si propone di incidere sulla produzione di rifiuti e tutelare di conseguenza l’ambiente sempre più esposto ai rischi dell’uso dei prodotti in plastica. Vengono in sostanza esclusi dalla tassa i prodotti fatti con plastica riciclata e quelli misti purché abbiano una percentuale di plastica inferiore al 40 per cento. Rientra invece il tetrapak. La tassa dovrebbe entrare in vigore a luglio.

Tassa sulle auto aziendali. Si sposta sempre a luglio 2020 anche la nuova tassa sulle auto aziendali riguardante le nuove immatricolazioni. Più specificamente, fringe benefit scende al 25% per i veicoli meno inquinanti e sale dal 40% al 60% nel 2021 per le auto meno verdi.

Tassa sulle vincite. A marzo 2020 invece il prelievo sulle vincite superiori ai 500 euro arriverà a quota 20 per cento, compresi i gratta e vinci. A metà gennaio poi il prelievo del 20 per cento si applicherà alle vincite sopra i 200 euro alle new slot. Verrà rivista la percentuale di somme giocate destinata a costituire il montepremi, in modo da recuperare il minor gettito derivante dai ritocchi a plastic e sugar tax.

La sugar tax. La cosiddetta sugar tax dovrebbe entrare in vigore a partire da ottobre 2020 e si parla di 10 centesimi a litro. Sembrava che la sugar tax dovesse partire già a gennaio ma poi è slittata, tanto da far mancare alle casse statali 175,3 milioni di euro.

La Robin tax. E’ stata chiamata in tal modo perché si propone di togliere ai ricchi per dare ai poveri. Un po’ quello che si proponeva di fare negli Usa il Presidente Carter quando ne propose l’introduzione, senza mai realizzarla davvero. Di conseguenza l’addizionale Ires, sale così del 3,5% (dal 24 al 27,5%) per i concessionari di autostrade, porti, aeroporti e ferrovie.

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3 Responses

  1. il Tasso del miele ha detto:

    “Perche alle sardine piace “il fumo”!”
    Una bella descrizione delle Sardine complimenti per l’acume mentale.

  2. BellaCiao ha detto:

    Perchè le sardine non scendono in piazza per questo, anzichè prendersela con Salvini che è molto fumo politico ma ben poco arrosto? Perche alle sardine piace “il fumo”!

  3. Giacomo-TO ha detto:

    I governi delle TASSE:deestra, sinistra, centro, ecc. il copione non muta! Servono soldi per:
    1) Stipendi d’oro ai politici emeriti……………..
    2) Stipendi ai dipendenti del Quirinale.
    3) Stipendi agli alti e normali magistrati.
    4) Stipendi ai diplomatici.
    5) Sprechi vari di pubblico denaro, super certificati ma raramente puniti.
    6) Ennesimo salvataggio Alitalia.
    7) Ennesimo salvataggio banche mal gestite.
    ………………………………………………………………………….
    Ma perchè le sardine non scendono in piazza per questo, anzichè prendersela con Salvini che è molto fumo politico ma ben poco arrosto?

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