Allattamento: mamme come leonesse!

La fase dell’allattamento, come noto, è molto delicata per le donne. Oltre a provocare degli sconvolgimenti ormonali è capace anche di mettere in luce degli aspetti quasi animaleschi della nostra specie. A dimostrarlo le ultime ricerche in materia che illustrano come anche per il genere umano sussistano alcune reazioni simili a quelle degli animali. A farlo è stata Jennifer Hahn-Holbrook della University of California a Los Angeles. Anche nella donna l’istinto di proteggere il proprio cucciolo sarebbe fortissimo e quindi durante l’allattamento salirebbe il livello di aggressività. Un meccanismo di difesa quindi messo in atto per poter rimanere all’erta rispetto a una possibile minaccia esterna. Questo atteggiamento sarebbe quindi un retaggio storico dei tempi in cui anche l’uomo era più vulnerabile e soggetto ad attacchi di animali. Mamme coraggiose quindi e pronte a scattare se necessario per difendere i figli nel momento più delicato della loro crescita, quando, usciti dal ventre materno, trovano la loro sussistenza solo attraverso la nutrizione al seno. Quando il latte artificiale, gli omogeneizzati, etc. non esistevano, era infatti compito esclusivo della madre occuparsi della prole per garantirgli la sussistenza. Ora i tempi sono cambiati, ma c’è da scommettere che ogni mamma sia capace di trasformarsi in leonessa per la propria famiglia. Comunque, per un neonato il latte materno è quanto di meglio si possa desiderare. Per offrire il meglio ai propri piccoli le neomamme dovrebbero però seguire un’alimentazione adeguata, cosa che spesso non accade. Un recente studio infatti rivela come ben il 94% delle neomamme che allattano segue un regime alimentare sbagliato, non rispettando l’apporto necessario di grassi e di vitamine. I ricercatori hanno preso in esame 100 campioni di latte di 34 mamme alle quali hanno anche chiesto di compilare un questionario sugli alimenti ingeriti nei tre giorni precedenti alla raccolta dei campioni di latte. Il 94% delle mamme coinvolte seguiva una dieta ipocalorica, fatto collegato soprattutto al ridotto consumo di grassi. Sempre il 94% delle partecipanti seguiva una dieta troppo ricca di proteine, superando la dose giornaliera raccomandata. Nell’88% delle neomamme è stata inoltre evidenziata una carenza di vitamina A e nel 99% una carenza di vitamina E. Ancora il 94% delle partecipanti presentava anche una carenza di ferro, micronutriente fondamentale per lo sviluppo neurologico del bambino. Analizzando la composizione dei campioni di latte raccolti gli studiosi hanno, poi, evidenziato che i grassi polinsaturi presenti in quantità maggiore erano quelli della serie omega-6, che rappresentavano il 17-18% di tutti grassi presenti nel latte. L’acido oleico, un grasso monoinsaturo, è risultato invece il grasso presente in quantità maggiore nei campioni raccolti, rappresentando dal 33 al 40% dei grassi totali. Il latte materno è il modo migliore per nutrire i neonati . Tra i vari nutrienti in esso presenti ci sono i grassi che giocano un ruolo cruciale, in particolar modo i grassi polinsaturi delle serie omega-3 e omega-6 e i loro derivati a lunga catena, ovvero l’acido arachidonico e l’acido docosaesaenoico. Quest’ultimo è associato allo sviluppo di diversi funzioni nel neonato, come lo sviluppo cognitivo (apprendimento) e quello visivo. Non solo, sortisce un effetto protettivo nei confronti delle malattie allergiche. Le mamme che allattano al seno, seguendo una dieta appropriata, possono fare molto per migliorare la composizione del proprio latte e così offrire al bebè il meglio sotto tutti i punti di vista. Il modello dietetico per la donna che allatta è simile a quello consigliato in dolce attesa, con alcune varianti riguardanti in particolare una maggior richiesta di proteine, fondamentali per la crescita del bambino. È assolutamente sbagliato abolirle, come fanno diverse donne. Importante anche un corretto apporto di calcio, ferro, vitamine e, più in generale, di tutti i micronutrienti. Il modo migliore per far fronte a queste necessità è quindi seguire un’alimentazione varia, ricca di vegetali freschi, pesce (per arricchire il latte materno di acidi grassi omega-3, utili per lo sviluppo del sistema nervoso del lattante), latte e derivati, con l’olio d’oliva come principale grasso da condimento. Meglio evitare gli alimenti che possono conferire odori o sapori sgradevoli al latte, tra cui asparagi, aglio, cipolle, cavoli, mandorle amare nonché spezie come il peperoncino. Infine è bene assumere con cautela i prodotti che contengono sostanze eccitanti, come tè, caffè, coca cola ed vitare alcolici e sigarette.

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