Adozioni gay e utero in affitto: fatta la legge trovato l’inganno.

Italia paese poco serio. Fatta la legge trovato l’inganno. Giorni, mesi, anni di dibbattito parlamentare per arrivare ad una legge sulle “unioni civili” che ancora fresca di firma viene disattesa e raggirata dall’ennesima sentenza di un tribunale che si sostituisce al parlamento, di un giudice che si sostituisce al legislatore! Così accade che il tribunale dei minorenni di Roma decide una nuova ‘stepchild adoption’. La sentenza riguarda due papà. Il bimbo di uno dei due, concepito all’estero, è stato adottato dal compagno del padre. Il giudice ha ritenuto che l’adozione da parte del compagno del padre biologico – che ha accudito il bambino sin dalla nascita – fosse
nell’interesse del piccolo e fosse da far rientrare in quei “casi particolari” già previsti dalla legge sulle adozioni. Il bimbo adottato ha poco più di tre anni ed è stato concepito in Canada attraverso la ‘gestazione per altri’, a titolo gratuito. I due papà – che in Canada si sono regolarmente sposati – subito dopo la nascita sono rimasti per un paio di mesi in Canada con la madre ‘surrogata’ e hanno mantenuto i contatti con la donna, recandosi in questi anni in Canada con il bambino a trovare la sua mamma. La coppia di papà sta insieme stabilmente da 12 anni e l’ambiente familiare dei due uomini è molto presente nella vita del bambino, che va all’asilo ed è a conoscenza del modo un cui è nato. La sentenza del Tribunale romano è definitiva, perché sono scaduti i termini per l’appello. La notizia è stata divulgata soltanto adesso – a “cose fatte” – proprio perché la sentenza è ormai inappellabile e sicuramente farà “giurisprudenza”. Per cui la legge emanata dal parlamento italiano che non prevede l’utero in affitto e le adozioni gay è ormai superata!

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