Bruxelles nel terrore: bombe, spari, paura, grida e morte.

Esplosioni, spari, urla, morti e feriti, tanto fumo, tanto sangue, tanta paura e gente che scappa terrorizzata. Bruxelles è sotto attacco. Chi pensava che il terrorismo islamico avesse finito di insanguinare l’Europa si sbagliava di grosso. Guai ad abbassare la guardia! Bruxelles ripiomba nel terrore. L’Europa è di nuovo sotto attacco. Le urla in arabo, le raffiche di mitra sui passeggeri pronti a imbarcarsi, quindi le esplosioni devastanti. Prima è stato colpito l’aeroporto internazionale Zaventen, poi è toccato
alle stazioni metropolitane di Maalbeek, a pochi passi dalla Commissione europea. Città blindata, esercito in strada, traffico completamente paralizzato per permettere il passaggio dei soccorsi. Bruxelles si risveglia in guerra. Un’altra terribile strage mette in ginocchio l’Europa che, a pochi mesi dal massacro di Parigi, si riscopre estremamente vulnerabile. Ma come è stato possibile che in un momento in cui l’attenzione avrebbe dovuto essere alta possa essere stato colpito, come se niente fosse, uno scalo internazionale e la metropolitana di una capitale europea? Le esplosioni hanno colpito Bruxelles in un momento in cui il Belgio era già in alto stato d’allerta. Giorni fa, a Molenbeek, è stato arrestato Salah Abdeslam, il terrorista belga di origini marocchine che aveva condotto gli attacchi terroristici del 13 novembre al Btaclan di Parigi dove erano state ammazzate 130 persone. La stessa intelligence belga aveva lanciato l’allarme per nuovi attentati terroristici, ma non ha fatto in tempo a prevenirli.

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