Acqua alta a Venezia. Sù il Mose, ma ogni “alzata” di barriere ci costa 300mila euro!

di Redazione. Il Mose è entrato in funzione stamane a Venezia per fermare l’ingresso in città di un’alta marea eccezionale, con vento di scirocco. E’ previsto che il picco raggiunga i 130 cm. E’ la seconda volta – era già successo il 3 ottobre – che il sistema di dighe viene attivato, in fase di emergenza, durante un episodio di acqua alta. Le paratoie permettono di sbarrare il passaggio tra mare e laguna alle tre bocche di porto, fermando così la crescita della marea in città.
L’operazione è stata preceduta come sempre dall”ordinanza della Capitaneria per l’interdizione, a Mose sollevato, della navigazione.
Il Centro previsioni del Comune comunica che, a Mose attivo, la marea è stabile in città tra i 60 e 65 centimetri, quindi senza nessuna zona allagata, mentre a Chioggia, a causa del forte vento di Bora, si registrano circa 10-15 cm in più rispetto al capoluogo. 

Però c’è un piccolo, ma non trascurabile dettaglio: dal personale impiegato nelle operazioni alle bollette della luce, il Mose ci costa 300mila euro ad ogni “alzata” di barriere!

Ok! Benissimo, mai soldi furono spesi meglio! Cosa non faremo tutti quanti noi cittadini del mondo e non solo italiani per salvare Venezia e le sue bellezze! Ma non sarebbe il caso, considerato che la città veneta è patrimonio dell’umanità, condividere le spese di gestione, manutenzione e potenziamento del Mose almeno con l’Europa?

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