“Riscatto” di Federico Bianca.
di Daisy Raisi. È un’umanità eterogenea a popolare le pagine di questa variopinta silloge di racconti. Malavitosi, scagnozzi, preti, nobili decaduti, donne fatali e comuni impiegate, accademici, avvocati, ex combattenti, medici, sedicenti registi, ex galeotti, contabili, amministrativi, ognuno con le sue inclinazioni, spesso torbide, ognuno alle prese con demoni, conflitti irrisolti, scelte di vita discutibili. Tutti prigionieri di qualcosa: di un evento traumatico, di una sofferenza indicibile, di un rimorso che avvelena, dei loro stessi vizi e difetti, della sete di denaro, di raptus raccapriccianti, di deliri e visioni, di imprevedibile follia. Esseri (quanto umani?) posti dinanzi a decisioni cruciali, o spinti come zattere alla deriva dai marosi dell’esistenza. Che perlopiù non agiscono ma si lasciano agire dalle circostanze. Dilaniati nel corpo e nell’anima da una vita che hanno scelto, a volte consapevolmente, a volte meno.
Come se imbracciasse una telecamera, l’autore ci fa entrare, forse sarebbe meglio dire “irrompere”, nelle loro esistenze sgangherate, nella maggior parte dei casi, prive del minimo barlume riscatto. Lo fa con innegabile abilità; lo fa scuotendo il lettore fin dalle fondamenta: lo trascina insieme ai protagonisti delle sue storie, consenzienti e perversamente compiaciuti, in una voragine di perdizione, facendo però in modo che questi si interroghi su sé stesso, su come avrebbe agito nei loro spesso scomodi panni.
Va aggiunto che Federico Bianca è abile nell’imbastire trame che catturano fino in fondo rimanendo super partes: non condanna, non prende posizione, lascia che a parlare siano le azioni dei suoi personaggi. E queste non solo parlano, ma urlano a pieni polmoni, sino a bucare il foglio, afferrano il lettore e lo spingono a viva forza a guardare fino a che punto di bassezza o di ignavia possa spingersi la natura umana.
La prosa di Bianca, incisiva, caratterizzata da un buon ritmo narrativo, serrato e vivace, fatta di frasi brevi e sciabolate sul foglio, è caratterizzata da una notevole proprietà di linguaggio e tesse trame ben orchestrate, che si leggono con estremo piacere.
Il contenuto emotivo ad alto voltaggio può richiedere agli animi più sensibili qualche sosta nella lettura, per prendere le distanze dalle innumerevoli scorie dei molteplici vissuti umani che affiorano da queste pagine reclamando e assorbendo in toto l’attenzione di chi legge.
L’ AUTORE
Quando in ITALIA vengono pestati italiani nelle carceri, in strada,...non mi sembra ci sia una levata di scudi. Siamo messi…
x Paracelsus99 - ma il ragazzo torturato è un italiano, se tu puoi vuoi girarti dall'altra parte e guardare altro....…
Ci siamo scandalizzati per come in Ungheria è detenuta la Salis, ma in America non va certo meglio: una vergogna!
...e noi Italia stiamo facendo la stessa fine degli Usa e getta!!!
In questi giorni abbiamo letto sui giornali e visto in televisione una cosa raccapricciante, cioè un giovanotto italiano, uno studente…