8 Marzo: l’ennesima ricorrenza che tralascia le donne ‘invisibili’.

di Yvan Rettore. Anche quest’anno ricorrerà per l’ennesima volta la Festa della Donna, una giornata in cui dovrebbe essere considerato maggiormente il valore delle donne che ancora troppo spesso vengono discriminate, usate e abusate nelle nostre società contemporanee.

Ciò che purtroppo constato in questo tipo di eventi è che perfino nella loro realizzazione queste dinamiche vengono perpetrate senza alcun ritegno dagli organizzatori e conduttori.

Si realizzano convegni, incontri pubblici e altre manifestazioni in cui viene data la parola esclusivamente a donne di successo, personalità importanti che hanno incarichi di rilievo e spesso di bella presenza.

Il messaggio che si intende dare quindi esula dal significato stesso di questa giornata perché fondato invece sul perseguimento del successo come unico simbolo di affermazione sociale degno di questo nome.

Come a voler dimostrare che le donne di successo sono sempre senza macchia e da prendere ad esempio per riuscire ad emergere dall’anonimato e migliorare la propria condizione.

Ovviamente essere una persona di successo non sta affatto a significare tutto questo, perché come esseri umani sono individui comunque con difetti e debolezze che però non appaiono pubblicamente perché nelle sedi in cui si espongono tali imperfezioni non appaiono.

Personalmente sono davvero stanco di queste kermesse in cui sfilano personaggi che devono essere considerati modelli da seguire.

E questo va ben oltre quelle che avvengono puntualmente in occasione della Festa della Donna.

Penso che sarebbe bello invece realizzare eventi che riescano ad andare in un senso diametralmente opposto in cui possano venire esaltate le figure di donne comuni, quei milioni di “donne invisibili” che attraverso i loro sacrifici e opere quotidiane per la famiglia e il bene comune, si adoperano senza sosta e con orari giornalieri che tra casa e lavoro vanno ben oltre le otto ore canoniche previste di solito a livello professionale.

Vorrei sentire le voci di donne non appariscenti, di donne costrette a tirare su la loro prole in perfetta solitudine, di donne disabili che a causa della loro condizione si ritrovano ad essere ancora più discriminate, di donne che hanno tanti sogni ma che ogni giorno della loro esistenza riescono a diffondere un amore e un’abnegazione che le rendono davvero degli esseri umani meravigliosi, di ragazze che stanno per diventare donne con tutte le loro aspirazioni e progetti di vita, di nonne e donne anziane che spesso soffrono in silenzio per l’isolamento forzato in cui sono state relegate dai loro stessi famigliari.

Donne comuni, estranee al mondo dei VIP, donne non di successo, ma di fatica, semplicemente Donne con la D, quegli esseri umani in grado di dare la vita e di renderla ancora più bella grazie alla loro straordinaria presenza.

Ecco, è questo e tanto altro che vorrei venisse davvero messo in mostra durante i tanti eventi che si fanno ogni anno nel corso di questa giornata, contenuti veri e genuini e non sfilate di persone di successo e altolocate destinate soltanto ad alimentare effimeri momenti di autoreferenzialità e nient’altro.

 

Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com

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