C’è chi dice che sono sempre troppo numerosi e poco produttivi, additandoli come la causa maggiore del debito pubblico italiano. Stiamo parlando dei dipendenti pubblici. Ma negli ultimi dieci anni si è verificata una forte contrazione del numero dei lavoratori pubblici. Nel 2011 si contano poco più di 2,8 milioni di dipendenti, al netto degli appartenenti alle forze armate e ai corpi di polizia, con una caduta dell’11,5% rispetto al 2011, ovvero di 368 mila unità. Lo rileva l’Istat, presentando il nuovo censimento dell’industria, dei servizi e delle istituzioni pubbliche. L’Istituto nazionale di statistica, spiega come “la trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e le politiche di limitazione del turnover dei dipendenti hanno comportato un calo anche nell’occupazione”. Nello stesso periodo è diminuito, del 21,8%, anche il numero delle istituzioni pubbliche. Ciò grazie “a una serie di interventi normativi e di processi di razionalizzazione che – spiega l’Istat – hanno portato negli anni alla trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e all’accorpamento tra istituzioni diverse”. Più nel dettaglio, “sono i Comuni ad aver subito la più forte contrazione del numero di addetti (-10,6%), un po’ meno si registra nelle Regioni (-8,6%). Solo le Province, le Comunità montane e isolane e le Unioni di comuni hanno aumentato nel decennio i dipendenti (+11,3% le prime, +42,9% le seconde) in coerenza con l’aumento del loro numero (da 102 a 109 le prime e da 355 a 573 le seconde)”. In Valle D’Aosta, Sicilia e Provincia autonoma di Trento è aumentato il numero degli addetti in rapporto alla popolazione. La diminuzione del personale dipendente (-24,8%) “si riscontra anche nelle Altre istituzioni pubbliche (Camere di Commercio, ordini e collegi professionali, università ed enti di ricerca). Significativa anche la contrazione (-14,2%) del numero di addetti negli Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e nelle amministrazioni dello Stato: Ministeri, Agenzie dello Stato, Presidenza del Consiglio”. Oltre alla diminuzione dei dipendenti, nel settore pubblico si riducono anche i lavoratori temporanei (-21,3%), mentre aumentano in misura considerevole, del 18%, i lavoratori esterni. Nel dettaglio, tra gli enti locali, i comuni segnano il calo più forte del numero di addetti (-10,6%). Meno marcata è stata invece la contrazione nelle regioni (-8,6%). Il IX censimento generale dell’industria e dei servizi ha registrato 4.425.950 imprese attive al 31 dicembre 2011, con un aumento dell’8,4% sul 2001. E la crescita più consistente si sia verificata nel Sud (+12,2%). Gli addetti nello stesso periodo sono aumentati di circa 700 mila unità, con un forte incremento nel commercio.
Cosa sono stati i fascisti? La risposta è semplice: i fascisti sono stati violenti spacciatori dell'illusione di fare dell'Italia una…
Grazie anche alla nostra Magistratura che NON FUNZIONA
Purtroppo in ITALIA chiunque sbarchi, senza aver versato un solo EURO: ha diritto all'Assistenza,... e questi servizi costano. Di gratis…
Il Sig.GRILLO ha creato il M5S e lui stesso lo ha distrutto con le sue mani. Dovrebbe imparare da statisti…
...guarda caso nessuno è stato antifascista per tanti anni, lo sono diventati tutti all'indomani della caduta di Benito Mussolini: a…