Parte ‘Operazione Tfr’ in busta paga, ma solo nel privato.
oppure dopo tre mesi dalla richiesta, con tutti gli arretrati, in virtù dell’accordo con l’Abi, l’associazione delle banche italiane. Quindi i primi Tfr, nel caso di domande presentate a marzo, arriveranno ad aprile oppure a giugno. Sull’accordo con le banche il lavoro va avanti da molti mesi, ma ormai fonti governative fanno sapere che è tutto pronto per la firma tra il ministero del Tesoro, quello del Lavoro e le banche, che mira a dare liquidità alle aziende interessate. I lavoratori possono scegliere liberamente se chiedere o no il Tfr in busta paga ai datori di lavoro, ma una volta presa la decisione sarà ‘irrevocabile’ fino a fine giugno del 2018. Unico requisito per farlo è che abbiano una anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore privato. Per le imprese non ci sono costi.
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