In pensione a 63 anni, con tre anni e sette mesi di anticipo!

Di abolire ‘la fornero’, che vorrebbe mandare in pensione i lavoratori italiani a settant’anni di età e con quattro soldi di retribuzione, ma che ‘di fatto’ ancora non ci riesce e chissà quando mai ci riuscirà, non se ne parla proprio, ma di metterci sopra ‘una bella pezza’ se ne è finito di discutere pochi istanti fa nell’incontro tenutosi tra governo e sindacati: l’Ape, l’anticipo pensionistico, potrà essere chiesto dall’anno prossimo a partire dai 63 anni di età e quindi a 3 anni e 7 mesi dal
pensionamento di vecchiaia. Il periodo di sperimentazione del sistema dovrebbe essere di 2 anni. Per le categorie disagiate, per le quali l’anticipo dovrebbe essere sostanzialmente gratuito, dovrebbe essere fissato un limite dell’importo della pensione a 1.200 euro netti. Potranno quindi uscire dal lavoro nel 2017 coloro che sono nati fino al 1954, una volta compiuti 63 anni. Per chi ha un lavoro l’anticipo sarà pagato con rate di ammortamento sulla pensione mentre, per coloro che sono disoccupati e non hanno ammortizzatori sociali, l’anticipo sarà gratuito, purché l’importo della pensione non sia superiore ai 1200 euro netti. Insomma, l’anticipo pensionistico varrà per tutti, a prescindere dalla gestione previdenziale: autonomi, partite Iva, artigiani, commercianti. Sarà gratuito per i disoccupati e i lavoratori in condizioni disagiate. Ciò significa, spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, che se un pensionato da 100 euro al mese è «meritevole di tutela», ossia disoccupato senza ammortizzatori sociali, occupato in lavori rischiosi, pesanti, faticosi, o con un disabile da assistere in casa, il costo sarà nullo. Oscillerà tra 50 e 60 euro al mese, invece, per venti anni per chi percepisce una pensione di mille euro e chiederà l’anticipo per un anno. Ancora più alto per chi lo chiederà per tre anni: la cifra sarà intorno a 150/200 euro al mese. Nell’incontro di oggi si è discusso anche di ricongiunzioni tra i periodi assicurativi in diverse gestioni che dall’anno prossimo non dovrebbero essere più onerose. Dovrebbero allargarsi le maglie, inoltre, per quanto riguarda le attività usuranti facendo rientrare probabilmente categorie come quelle dell’edilizia, maestre d’asilo e degli infermieri. Si è parlato poi dei lavoratori precoci e dell’aumento delle pensioni più basse confermando l’intenzione di intervenire con la somma aggiuntiva, la cosiddetta ‘quattordicesima’ per coloro che hanno redditi personali complessivi fino a mille euro al mese.

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