25 Aprile 2019. Oggi più partigiani di ieri.

di Redazione. Oggi 25 Aprile si celebra in tutta Italia l’anniversario della Liberazione dall’occupazione tedesca del 1945.

Uomini, donne, bambini, italiani di ogni regione, età e censo hanno dato la loro vita, per garantirci quei diritti democratici dei quali oggi ‘dovremmo’ godere a pieno titolo. E proprio grazie al sacrificio dei nostri padri oggi ‘dovremmo’ essere Liberi Cittadini di uno Stato Libero che fa parte attiva di una Europa Unita non solo monetariamente ma anche politicamente.

Sono trascorsi 74 anni da quel 25 Aprile che liberò un intero popolo dalla dittatura, aprendo le porte alla democrazia, alla fase costituente e alla nascita della Repubblica Italiana.

Ebbene, oggi non sappiamo ancora bene in quale Repubblica stiamo ‘sopravvivendo’ se nella Prima, nella Seconda o nella Terza… ma per l’appunto ‘sopravviviamo’ agli scandali, alle ruberie, alle mafie, ad una legge che non è uguale per tutti, ad una tassazione che massacra sempre e soltanto i ‘soliti fessi’, ad una redistribuzione della povertà e non della ricchezza in quanto levano a chi ha già poco di suo per dare a chi non ha, presumibilmente, niente, a salari e pensioni da fame che non sono molto dissimili da un reddito o da una pensione di cittadinanza, a servizi scadenti se non addirittura assenti che fanno da corollario ad un paese che sta letteralmente cadendo a pezzi.

Però continuano a ripeterci che siamo ‘liberi’. Liberi di esprimere le nostre idee, di scrivere le nostre opinioni perchè prima di quel 25 Aprile se dicevi qualcosa di sconveniente contro il regime venivano a prenderti per sbatterti in galera.
Oggi invece ti lasciano ‘libero’ di dire quello che ti pare e piace, ti lasciano ‘libero’ di postare sui social, perché tanto sanno che le tue parole contano meno di zero. Al limite solo quando qualcuno sta lì, lì per scoprire uno dei loro altarini lo querelano per diffamazione, così la prossima volta impara a dire che sono tutti ladri e corrotti, ma senza fare nomi!

Però continuano a dirci che siamo liberi. Liberi dal fascismo e dal nazismo, liberi dalla Germania, anche se in realtà siamo sempre sotto le grinfie di Berlino! A tutt’oggi, infatti, stanno avendo la meglio i poteri forti della finanza, del capitalismo e della globalizzazione. Siamo in perenne ostaggio della Troika, schiacciati dal debito pubblico più gravoso della nostra storia repubblicana!

E’ vero, non abbiamo più subito una guerra vera e propria che bombarda le città, rade al suolo interi quartieri e semina morti dappertutto, ma siamo pur sempre in guerra: da una parte i poteri forti della finanza, dall’altra i cittadini inermi che subiscono le leggi di un mercato senza scrupoli, senza etica, orfano di regole e di diritti!

Una “guerra economico-finanziaria” che non bombarda con i cannoni, ma che abbatte la dignità dei cittadini con le subdole armi del Pil e dello Spread. 

Gli italiani onesti e per bene che lavorano con abnegazione a fronte di salari inadeguati al costo della vita. I ragazzi che studiano coscienziosamente a dispetto di una scuola pubblica altrettanto inadeguata. I malati che ricorrono alle cure mediche presso strutture sanitarie pubbliche lasciate con pochi mezzi alla buona volontà di chi vi opera tra indicibili difficoltà. I pensionati che con i loro poveri risparmi cercano come meglio possono di dare una mano ai figli. I giovani che ‘rimangono’ e che cercano ancora un posto di lavoro in questo paese devastato dal clientelismo e dal nepotismo e dilaniato dalle ruberie e dalla corruzione, ebbene, questo popolo, questo paese, oggi come allora, chiede di essere liberato!

Ma per riuscire a liberarsi dall’oppressione economica di un sistema finanziario spietato con i più deboli e benevolo con i più forti, oggi occorre essere più partigiani di ieri!

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1 Response

  1. Pietro S. ha detto:

    “E’ una festa importante, è la festa della Liberazione ma da 25 anni il suo significato è stato stravolto”. Venticinque anni fa, spiega il direttore di Libero Pietro Senaldi, “Silvio Berlusconi aveva appena vinto le elezioni e la sinistra trasformò il suo significato facendone una manifestazione politica contro il nemico di turno. Oggi l’uomo forte è Matteo Salvini e il 25 aprile è stato uno show contro di lui”. Il leader leghista, continua Senaldi, “ha avuto il torto di cascarci” e “si è sfilato da una manifestazione alla quale doveva partecipare”. “Un’altra falsità”, conclude il direttore, “è che se non ci fossero stati i partigiani non avremmo avuto la democrazia”. Gli esempi di Germania e Giappone dimostrano che “non è così”.

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