La ‘Riforma del Catasto’, spacca la maggioranza.

Fioccano le bombe su Kiev e che Dio ci aiuti. Ma fioccano pure nuove tasse sugli italiani? Tocchiamo ferro, perché davvero non se ne può più di tasse e balzelli!

Ma Fratelli d’Italia, Lega e Foza Italia temono proprio di sì ed i loro timori vengono proprio dalla riforma del catasto! Una riforma che al centrodestra non piace affatto, in quanto sarebbe mirata non solo ad avvicinare le rendite catastali ai valori di mercato, ma soprattutto a maggiorare il prelievo fiscale sulla casa!
E così twitta Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia: “Surreale che dopo due anni di pandemia e durante una crisi internazionale potenzialmente devastante l’Esecutivo pensi a stangare gli italiani colpendo la loro proprietà.
La riforma del #catasto è una #patrimoniale nascosta e un pilastro del centrodestra è sempre stato essere contrari a un provvedimento simile. @FratellidItalia non cambia idea e chiede coerenza a chi ha preso insieme a noi un impegno con i cittadini: votiamo no alla delega fiscale”.

Diversamente la pensano Pd e M5s che, invece, hanno votato la revisione dei criteri per la mappatura catastale che ha tenuto in scacco la commissione Finanze alla Camera, ma che alla fine per “un solo voto” è stata approvata evitandone la cancellazione per mano dei partiti di centrodestra.

Pertanto la riforma del catasto, dettata dalla Ue, voluta fortemente da Mario Draghi e inserita nella delega fiscale, è passato per quel “solo voto”, ma ad un prezzo politico assai alto: la maggioranza si è spaccata, mettendo a rischio la stabilità dello stesso governo.

In buona sostanza la “riforma del catasto” prevede la delega al Governo per l’adozione di norme atte a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da mettere a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate: l’obiettivo è facilitare l’individuazione e la corretta classificazione degli immobili.

La norma indica i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati che dovranno essere disponibile dal 1° gennaio 2026. Informazioni che però non dovrebbero essere utilizzate – almeno in prima applicazione – per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né per finalità fiscali.

All’unità immobiliare andrà attribuito un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico.

Ed è proprio su questo punto che il centrodestra ha detto il suo NO, temendo che una siffatta riforma sia l’anticamera per imporre agli italiani nuovi e più alti balzelli sulla casa!

L’altra novità della riforma è la necessità di aggiornare l’archivio con gli immobili e i terreni non dichiarati, i cosiddetti immobili “fantasma”, ma anche di quelli che non rispettano la reale consistenza, la destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita.

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1 Response

  1. LoZio ha detto:

    SEGNATEVI BENE QUESTA FRASE: “Nessuno pagherà più tasse”.
    Lo ha detto il premier Mario Draghi rispondendo ai cronisti all’ipotesi che, con la riforma del catasto, sia previsto un aumento dell’imposizione fiscale sulla casa.

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