Voucher: cambiare tutto per non cambiare niente!
ed una volta evitata un’altra eventuale campagna referendaria, sta discutendo per far rientrare dalla porta, ciò che aveva gettato dalla finestra. Come sarà il “dopo voucher”? Il “dopo voucher” per le imprese dovrebbe consistere in un vero e proprio contratto di lavoro, completamente online e semplificato. La nuova procedura telematica infatti potrà essere utilizzata solo da aziende piccole, fino a 5 dipendenti, con l’introduzione di un tetto unico di 5mila euro l’anno a singola impresa, eventualmente elevabile a 7.500 euro in caso di “assunzione” di particolari categorie di lavoratori “marginali”, vale a dire disoccupati, studenti, pensionati. Quella del tetto dei 5 dipendenti sembrerebbe una fortissima limitazione, peccato che ad essere conteggiati siano soltanto i lavoratori a tempo indeterminato, mentre gli assunti a tempo determinato, stagisti, collaboratori e simili saranno esclusi dal conteggio: in pratica queste limitazioni “restringeranno” il campo di applicabilità del lavoro intermittente ad “appena” il 90% delle imprese! I veri grandi utilizzatori saranno ancora le medie e grandi aziende, oltre alle migliaia di piccole aziende dove già lo sfruttamento è altissimo, fuori da ogni CCNL. Questi saranno i veri beneficiari dei nuovi voucher, altro che famiglie e privati! Ciascun lavoratore potrà ricevere fino a un massimo di 2.500 euro (in questo modo, utilizzando il plafond per intero, si potranno impiegare almeno due persone). Il lavoro occasionale sarà precluso in edilizia e nelle «attività pericolose» (scavi-estrazioni e miniere), oltre a essere completamente tracciabile, con l’indicazione obbligatoria, in fase di “prenotazione”, di tutti gli estremi per riconoscere azienda e utilizzatore, in aggiunta a tempo e luogo di svolgimento della prestazione. Si introduce, infine, una sorta di “scalino” d’ingresso: si potrà attivare il nuovo contratto telematico per non meno di quattro ore, e poi, nel caso, salire. Peccato che anche nell’attivazione si nasconda un altro malefico dettaglio: chi iscrive e decide di non utilizzare la prestazione ha tempo fino fino a 3 giorni per cancellarla. Tradotto: se non arrivano i controlli, sarà possibile cancellare la prestazione (anche se realmente eseguita) e pagare in nero. E meno male che il lavoro accessorio era fondamentale per limitare il ricorso al nero! Posto che quindi si tratta di un contratto speciale, che può derogare in peggio tutta una serie di istituti dei più elementari diritti dei lavoratori, quali saranno le ricadute pratiche-operative sulla disciplina applicabile riguardo i diritti e le tutele? Questo contratto speciale darà diritto a prestazioni previdenziali come la maternità, la malattia e gli assegni per il nucleo familiare, o prevederà come il voucher solo una copertura previdenziale ed assicurativa che tutela il datore di lavoro in caso di infortunio? La nostra paura, purtroppo fondata, è che questo nuovo contratto di lavoro on-line finirà inevitabilmente col derogare in peggio la disciplina del lavoro dipendente. Si pensi solo ai numerosi obblighi in capo al datore di lavoro ed ai conseguenti diritti previsti dalla legge a tutela del lavoro subordinato: limiti dell’orario di lavoro, diritto al riposo settimanale ed alle ferie, norme previste dallo statuto dei lavoratori, ecc.. In altre parole, gli obblighi e i diritti previsti dal codice civile, dalle leggi nazionali, dalle norme comunitarie e dalla costituzione che verranno spazzati via, come era stato già fatto con l’invenzione dei vecchi voucher. Insomma, buona minestra riscaldata a tutti.
In ITALIA siamo di fatto una MONARCHIA cara da mantenere e che rende pochino.
TUTTI, TUTTI, TUTTI in Italia tanto pagano i fessi di Italiani
QUALCUNO ha chiesto di rivedere il cambio LIRA \ EURO?
IO vedo auto, auto, auto, auto. Vedo che si spende per sigarette, giochi,...Ci sarà povertà ma quello che vedo è…
I nostri cari sindacalisti parlano bene ma razzolano male, anzi malissimo. Condivido appieno l'analisi del post: Dove stavano i sindacti…