Venti di guerra sul Mar Rosso. Usa e Gb attaccano le basi degli Houthi nello Yemen.

L’attacco è scattato nel cuore della notte: Usa e Gb hanno colpito alcune basi degli Houthi nello Yemen con missili e attacchi con aerei. Lo scopo, ridurre la capacità militare dei ribelli sostenuti dall’Iran che da mesi attaccano le navi nel Mar Rosso rallentando i commerci mondiali dal petrolio ai collegamenti industriali con l’Asia.

L’attacco era nell’aria. Gli stessi Houthi si attendevano una risposta statunitense dopo la miriadi di blitz compiuti nel Mar Rosso da novembre e che hanno portato alla riduzione del traffico marittimo lungo il Canale di Suez. Sinora secondo le autorità americane, i ribelli hanno compiuto dal 19 novembre ben 27 raid.

E adesso aggirare il Mar Rosso e circumnavigare l’Africa sulla rotta Shanghai-Rotterdam comporta la percorrenza di circa 12 mila miglia invece che 8 mila e l’allungamento della navigazione di 8-10 giorni.

Pertanto le merci tornano a circumnavigare l’Africa come ai tempi della Compagnìa delle Indie, non potendo transitare attraverso il Canale di Suez, con il conseguente aumento di tempi e costi.

Le tariffe di spedizione dei container sono schizzate in una settimana: il costo del trasporto da Shanghai a Genova è aumentato del 114% a 4.178 dollari per un container da 40 piedi, quello da Shanghai a Rotterdam, secondo gli indici Drewry, è balzato del 115% a 3.577 dollari.

Da Suez, infatti, transitano il 10% dei prodotti petroliferi raffinati, l’8% del gnl e il 5% del greggio. Per l’Italia si tratta di una rotta strategica: da lì passa il 40% del nostro import-export marittimo per un totale di 154 miliardi di euro.

Quindi dopo l’Ucraina, la Palestina adesso pure lo Yemen: prepariamoci ad una nuova ondata di aumenti e che Dio ce la mandi buona!

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