di Attilio Runello. Lo scorso tre febbraio le autorità del Brasile hanno fatto affondare una vecchia portaerei carica di materiale inquinate nell’Atlantico.
La portaerei era stata costruita in Francia negli anni Cinquanta ed era stata in dotazione della Francia sino al duemila. Poi è stata venduta al Brasile. Negli ultimi anni il governo brasiliano aveva stabilito che la nave era troppo vecchia e un eventuale ammodernamento troppo costoso. Inoltre era realizzata con materiali altamente inquinanti come l’amianto.
Era stata venduta per un disarmo a una azienda turca ed era giunta sino a Gibilterra. Era stata bloccata un contrordine del governo turco ed era ritornata indietro.
In questi giorni il governo brasiliano ha deciso che la soluzione meno costosa era quella di affondarla in pieno Atlantico.
Dispiace costatare che il governo brasiliano appena insediato non abbia preso in considerazione le conseguenze in termini di inquinamento marino di tale gesto.
Si parla di quasi dieci tonnellate di amianto particolarmente inquinante.
Sembra che la decisione sia stata presa dal ministero della difesa con un tentativo di fermare l’operazione da parte del pubblico ministero federale.
Lo scafo galleggiante era trainato da un rimorchiatore olandese ingaggiato dall’impresa turca.
La portaerei sotto il governo francese era stata adoperata in diverse operazioni militari. In Brasile nel 2005 aveva subito un incendio devastante.
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