Quando c’era la “scala mobile”.
di LiberaVox. Una volta c’era la “scala mobile”, un meccanismo grazie al quale quando aumentava il prezzo del pane, della pasta e del latte, automaticamente gli stipendi dei lavoratori dipendenti e le pensioni venivano adeguati al costo della vita.
Oggi, invece, c’è la contrattazione di primo e di secondo livello, oggi c’è la concertazione tra sindacati e governo.
Risultato?
Aumentano le bollette di luce e gas, aumenta il costo del carrello della spesa, ma aumenta pure la povertà.
Il costo della vita si è alzato come non mai confinando sulla soglia di povertà milioni di italiani che prima seppure a fatica arrivavavno in qualche modo alla fine del mese. Oggi, invece, il problema è come iniziare il mese!
Gli stipendi sono fermi, bloccati a prima della crisi, addirittura a quando lorsignori ci trascinarono in Europa scambiando due mila lire con un euro e dimezzando di fatto il potere d’acquisto di salari e pensioni.
Pertanto, alla luce dell’odierna crisi economica, la più grave di tutte dal dopoguerra ad oggi, i lavoratori dipendenti, che non possono adeguare le loro retribuzioni al costo della vita così come fanno gli autonomi, chiedono stipendi più alti perché vedono diminuire giorno dopo giorno il proprio potere d’acquisto.
Ma il governo frena, perchè aumentare gli stipendi potrebbe finire per innescare una spirale pericolosa, quella che gli economisti definiscono come “spirale salari–prezzi” che porterebbe ad un impennata dell’inflazione.
Quindi per non far crescere l’inflazione, si lasciano morire di fame lavoratori e pensionati!?
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Nella busta paga dei lavoratori italiani mancano 500 euro netti! Chi ce li mette?
Occorre un intervento rapido e sostanzioso per ridare potere d’acqyisto ai salari italiani che sono i più bassi d’Europa. Invece sembra che la crisi colpisca solo le Grandi Imprese e le Partite Iva!