Una tassa sulla plastica per tutelare l’ambiente o per fare cassa?

Il pagamento delle ‘bio-shop’ al supermarket è solo l’anticipo di una stangata ben peggiore che nei prossimi mesi si abbatterà sulle tasche degli italiani.

Infatti, il commissario al Bilancio dell’Unione Europea, il tedesco Gunther Oettinger, ha annunciato l’intenzione di Bruxelles di introdurre una “tassa sulla plastica”. La motivazione ufficiale è quella ‘ambientale’, ma il sospetto è che il nuovo balzello sia mirato a reperire risorse da destinare al bilancio europeo in forte debito di… ossigeno! Ormai nei confronti della plastica è in atto una vera e propria crociata, giusta e sacrosanta. Ma, allora, perché invece di introdurre un nuovo balzello, non si agisce sul riciclo della plastica e sull’uso esagerato che ne fa la grande distribuzione che userebbe la plastica pure per fare le casse da morto e spedirci al creatore con un’altra ‘super-tassa? È vero che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca! Pertanto il sospetto è che in realtà, dietro il paravento della tutela ambientale, della difesa dei mari, dei pesci, degli animali e delle falde acquifere dall’inquinamento, ci sia soltanto l’intento di fare cassa!

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