Una manovra a tenaglia per stritolare Matteo Renzi!

E’ già finito l’effetto Renzi!? E’ troppo presto per dirlo. Certo è che tra la gente va ancora molto di “moda” il ragazzotto di Firenze che esordì in pubblico alla Ruota della Fortuna ai tempi di Mike Bongiorno, anche se le mode nel Belpaese durano il tempo di una stagione e quindi sarebbe conveniente per il Matteo nazionale cavalcare l’onda del consenso fin tanto che è grossa, prima che si sgonfi e lo riporti con il fondoschiena per terra. Altro discorso è quello relativo all’agone della politica. In un mondo di lupi, come quello delle segrete stanze, chi pecora fa il lupo se la mangia! E per conoscere se il pelo del sindaco di Firenze e attuale segretario del Pd è di pecora o di lupo bisognerà pazientare solo qualche mese per sapere se verrà sbranato dalle correnti interne del suo partito – ricordiamo per la cronaca che dalle parti del Nazzareno demolire leader è il piatto forte della casa – o se il sindaco di Firenze saprà essere anche lui… homo homini lupus. Comunque, il campo di battaglia, con al centro Matteo Renzi, si presenta così schierato: 
Da una parte, “la sinistra” del Partito Democratico che alza le barricate di fronte ad una possibile trattativa sulla legge elettorale con il Cavaliere e che va in escandescenze solo a sentire nominare Silvio Berlusconi, “mai un pregiudicato nella sede del Pd”, che s’incontrino pure ma non in casa nostra! L’ala cosiddetta “bersano-dalemiana” del Pd si straccia le vesti quando Renzi dice d’incontrare anche Berlusconi nelle trattative per costruire una nuova legge elettorale: “Se ci vediamo è per provare a chiudere”, dice riferendosi appunto all’incontro col leader di Forza Italia. Ma poi aggiunge la stoccata: “Ma come si fa a contestare chi discute delle regole anche con Forza Italia? È impossibile non considerare quello che dice il secondo partito italiano sulle regole. Si dice contrario all’incontro chi con Berlusconi ci ha fatto il governo”.
Dall’altra parte, c’è Forza Italia che a parole dice di volere l’election-day del 25 maggio, quando ancora deve riorganizzare le proprie truppe dopo la decadenza del Cav e la scissione degli alfaniani. E poi c’è il Movimento 5 Stelle che, dopo avere ripetuto alla nausea che questo Parlamento è illegittimo, ha fatto finta di niente quando la Consulta ha specificato che d’illegittimo nelle Camere non c’è proprio nulla. Sul blog di Beppe Grillo si grida la voto, al voto! L’onorevole Danilo Toninelli scrive: “La Corte ha licenziato una legge elettorale legittima che va rispettata e che è applicabile sin da subito. Quindi si sciolgano le Camere e si vada a votare con questa legge”. Gli fa eco il collega Aldo Giannuli, riprendendo le parole di Gianroberto Casaleggio: “Dopo la sentenza della Consulta, non è affatto indispensabile una riforma, perché non c’è alcuna vacanza normativa da colmare”.

Insomma, si preannuncia una manovra a tenaglia nei confronti di Matteo Renzi, messo in mezzo tra chi vuole andare subito al voto e chi no. Il rischio per il segretario del Pd è quello di restarci stritolato! La legge elettorale è solo uno dei tanti bluff nella guerra di sempre, quella per il potere. Nel frattempo la gente ancora aspetta provvedimenti concreti in materia di lavoro, sanità, giustizia, sicurezza, welfare ed equità fiscale.

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