Una mano di vernice copre i problemi del Paese, non li risolve.

Giorni fa, ho chiamato degli operai per farmi sistemare la ringhiera del balcone che stava cadendo a pezzi. Mi sono fidato, gli ho lasciato le chiavi di casa e loro cosa hanno combinato? Un disastro! Per assicurarsi il lavoro mi avevano assicurato che la ringhiera, dopo il loro intervento, sarebbe tornata come nuova. Per farla breve, hanno dato una passata di vernice sulla ruggine e sui buchi del ferro vecchio e consumato, senza stuccare e scartavetrare. Naturalmente non li ho pagati per come hanno lavorato e se ne sono andati con la coda tra le gambe quando li ho cacciati di casa minacciandoli che li avrei denunciati per risarcirmi del danno. 

Poi mi è venuto in mente – per nefasta analogia – il governo Renzi, i suoi proclami, i suoi spot, le sue presunte riforme, gli ottanta euro e i suoi cosiddetti provvedimenti legislativi che dovrebbero cambiare l’Italia, farla crescere, creare nuovi posti di lavoro, ma che in realtà coprono con una mano di vernice i problemi cronici di un Paese vecchio e corrotto fino al midollo che, invece, andrebbe rifondato. Non l’ho votato!

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