Una lezione di Democrazia a ‘Stelle&Strisce’: la sovranità popolare è un bene irrinunciabile.

di dominus. Il popolo americano è più avanti della sua presunta ‘intellighenzia’. I media hanno fatto spudoratamente campagna in favore di Hillary. Secondo loro Trump non poteva, o meglio, non doveva essere eletto. Troppo poco contiguo al ‘sistema’. Così un coacervo mai visto di forze schierate a difesa dello ‘status quo’ ha usato ogni mezzo per impedirne l’elezione. Quello che i media e l’aristocrazia economica americana non sapevano o – non volevano sapere – è che la Clinton rappresentava, invece, il fallimento del primato americano, sacrificato alla globalizzazione. La sua elezione avrebbe restituito agli americani un paese senza alcuna chance di essere vincente. Trump ha puntato sul sogno americano, sulla Nazione Americana, su quel diritto alla
felicità che sta nella Costituzione americana e ne fa il paese con la carica ideale maggiore del mondo. Hillary invece era l’alfiere di una società ingiusta, perdente, escludente, di un’economia tutt’altro che Nazionale, pronta a portare la produzione altrove e i denari nei paradisi fiscali. Uno schema puramente speculativo che ha buttato a terra il ceto medio statunitense, senza dargli la minima possibilità di rialzarsi. Così gli Americani hanno usato l’unica arma loro rimasta, il voto. Hanno scelto l’America, non la globalizzazione. Si sono scelti un presidente ‘strano’, fuori dagli schemi. Se lo sono scelto perché negli USA decide chi vota. Il popolo è sovrano. Una riflessione finale. Nessuno negli USA sognerebbe mai di limitare il diritto degli americani di determinare il proprio destino. Loro hanno dimostrato che la sovranità popolare sta alla base della Democrazia. Anche gli Italiani dovrebbero farlo, impedendo che sia approvata la riforma costituzionale. Per questo Io Voto NO.

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