Un governo abusivo che ha fallito su tutti i fronti.

L’Italia arranca, non riesce a recuperare le perdite della crisi e a mettersi al pari dei big europei. Un esempio su tutti: lo stipendio medio di un operaio italiano è di 1.200 euro al mese, quello di uno tedesco di 2.800 euro! Così, il 2016 inizia tutto in salita per quegli italiani che campano onestamente di pensioni e stipendi tutt’altro che d’oro: redditi da pensione e da lavoro dipendente falcidiati dal cambio lira/euro, congelati ai valori pre-crisi e mai adeguati al costo reale della vita, nonostante le sentenze della Corte Costituzionale. L’euro è stato un fallimento per le famiglie italiane e per l’economia nazionale. Meno salario uguale a meno consumi, meno benessere e più povertà!
La moneta unica è andata bene solo per i ricchi, per chi ha redditi elevati e per chi fa da sé il prezzo delle proprie prestazioni, senza controlli. I dati economici dicono a chiare note che siamo sì usciti dalla recessione, ma non ancora dalla crisi. E il passaggio dal segno meno al segno più non è certamente ascrivibile a questo governo abusivo, che in 20 mesi a Palazzo Chigi non è riuscito a dare al Paese la tanto sbandierata svolta buona. Se non ci fosse stata la svalutazione dell’euro, la diminuzione del prezzo del petrolio e la liquidità della Bce, la crescita in Italia sarebbe ancora con il segno meno. Il “premier senza voto” ha fallito su tutti i fronti e non c’è bisogno di aspettare il Referendum Costituzionale per mandarlo a casa!

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