Ai tanti che non hanno voluto e non vogliono integrarsi…

di Grazia Nonis. Ai tanti che non hanno voluto e non vogliono integrarsi, ma pretendono d’imporci la loro “cultura” barbara e crudele. Che voi siate cittadini europei da dieci o vent’anni, che siate nati e cresciuti qui da noi o ci abbiate appena messo piede, sinceramente mi fa un baffo. La vostra “cultura” vi impedisce di rispettare le donne. Non rispettate le “coperte”, figuriamoci quelle in minigonna o in pantaloni attillati! Vi hanno inculcato che le donne sono esseri inferiori. Corpi umani da battere con un
legno, con un pugno. Schiave o serve che vi devono sfamare, soddisfare, ubbidire. Ventri che devono partorire i vostri figli, educandoli come voi, i vostri nonni, i vostri avi, andando indietro nei secoli. E fanculo le scuole, gli insegnamenti, la legge, la cultura del paese europeo che avete scelto per la vostra fuga, la vostra nuova dimora. Troppi sono gli aitanti ragazzoni che scappano dalla guerra “dimenticando” in patria le mogli, le figlie, le madri, le sorelle. Vigliacchi che abbandonano donne tra le bombe. Solo per questo motivo, rovescerei il barcone che vi traghetta a noi, gridandovi in faccia “Codardi!” Vi riunite in gruppo nelle nostre piazze, vi sbragate sui marciapiedi ostentando costosi cellulari e pantaloni col cavallo alle ginocchia, doni di qualche “parrocchia griffata” molto attenta alle vostre esigenze. Posate lo sguardo sulla ragazza che vi passa accanto: minigonna, capelli al vento, tette e culo in vista: una libertà che non potete sopportare, tollerare. Secondo voi, le donne non possono camminare sole per strada. Il loro capo deve essere coperto, il loro volto invisibile dietro una griglia di stoffa. La libertà non appartiene agli esseri inferiori, e donne così vanno punite. Sbavate come animali, mentre la vostra “educazione” si rivela per quella che è. L’infedele può essere toccata, palpata, stuprata. E’ lei che lo vuole, e se non lo vuole se lo merita. Come avete fatto a Colonia. Tanti vigliacchi riuniti in branco per molestare, toccare, violentare donne che “non meritano il vostro rispetto”. Indegne. Poco v’importa delle conseguenze, perché avete fatto alla svelta ad imparare che in Europa la democrazia difende troppo spesso i delinquenti mentre si fa beffe delle vittime. Infatti, la sindaca tedesca afferma che è fondamentale “prevenire questi incidenti”, e consigliabile “non assumere in pubblico atteggiamenti che possono essere fraintesi da persone di culture differenti … ” Praticamente, l’inizio della nostra sottomissione e la fine della nostra libertà. Alcune di noi preferiranno rintanarsi in casa. Altre, imitando le vostre donne, saranno costrette ad uscire per strada solo se accompagnate da un famigliare. Ma non gridate vittoria, non ancora. La stragrande maggioranza non cederà, siatene certi. La nostra libertà ce la siamo conquistata nei secoli, col sudore, la fatica, la rabbia. Non sarà un branco di sottosviluppati a farci tornare indietro nel tempo.

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