Trema Ischia, morte due donne, tanti i feriti.

C’è chi in questi giorni di lutto, dopo l’orribile strage di Barcellona, si è perso in sterili discussioni sul ‘quando’ toccherà all’Italia… Ma il terremoto anche stavolta ha colpito prima dell’Isis, e forse proprio per questo i terroristi ci lasciano, in santa pace, a raccogliere le nostre macerie: colpire l’Italia sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, come uccidere un corpo che è già cadavere! Erano le 20.57 di ieri sera quando l’isola di Ischia ha iniziato a tremare.
Per i turisti, tantissimi in questo periodo sull’isola verde, e per i residenti, l’estate è finita nel peggiore dei modi. Prima un boato poi la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le suppellettili che cadevano, i mobili che si spostavano e poi il black-out, i crolli. E’ stato peggio del terremoto del 1980, ricordano i più anziani. E’ stato un incubo che piano piano ha preso forma. E adesso è iniziata la grande fuga da Ischia. I turisti hanno letteralmente preso d’assalto il primo traghetto partito per Pozzuoli mentre c’è chi dorme in strada, su una panchina, aspettando le prossime navi per Napoli. Si contano i feriti, sono 39, di cui uno gravissimo. E due sono i morti, due donne. Insomma, l’Italia continua a tremare, a crollare. E così alle macerie di un Paese distrutto non solo dalle calamità naturali, ma pure dall’inerzia di una politica troppo distante dai problemi reali della gente e del territorio, accumula macerie su macerie. Se continua così, l’Italia finisce. Gli italiani pure!

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