Navigare in rete, commentare fatti e notizie ed imbattersi in messaggi a luci rosse che propongono senza mezzi termini indirizzi di donne sessualmente disponibili al meretricio o incontri a sfondo erotico, è quasi inevitabile. Quello che accade sul Web e vieppiù con una certa frequenza sui social network più popolari del momento è alla portata di ogni mouse. Tra i topic più cliccati, infatti, può capitare di scorgere messaggi più o meno hard inseriti nelle discussioni, che rinviano ad indirizzi italiani o stranieri che propongono servizi erotici o webchat a sfondo sessuale. Ne compaiono diversi, forse troppi, per non prendere seriamente in considerazione il “fenomeno”! C’è chi commenta post, messaggi e articoli, chi apre discussioni e dibattiti, chi si da appuntamento, chi si connette per puro “cazzeggio”, fino ad arrivare a siti di informazione che usano il web per fornire le ultime notizie in tempo reale e via dicendo. Pensate che i più recenti fatti di cronaca sono stati vissuti “in diretta” tramite la rete grazie alle persone che si trovavano in quel momento sul luogo dell’evento. L’uso che si fa di internet è insomma limitato solo dalla nostra volontà e fantasia. E, qundi, c’è pure chi usa il web per autoproporsi, chi, insomma, si fa pubblicità e qua e là appaiono anche messaggi a sfondo sessuale, inequivocabili già dalla piccola fotografia che li accompagna. Si tratta pur sempre di una strategia di marketing, che sfrutta le possibilità offerte dai nuovi social network. Si punta alla platea più vasta possibile scegliendo i siti web maggiormente frequentati o di moda, confidando nel più alto numero di contatti e lì ci si autopromuove. Primo fra tutti proprio Twitter, il cui vantaggio è la sinteticità e la rapidità, la possibilità di realizzare una comunicazione mirata ed immediata. Quando si clicca su uno di questi messaggi, appare un’avvertenza che spiega: “gli annunci sono inseriti liberamente e possono avere contenuti testuali ed immagini a corredo a carattere erotico che non sono adatti a soggetti sensibili o che non gradiscono immagini esplicite a carattere sessuale”. A quel punto la scelta passa al navigatore: se si preferisce andare avanti, si dichiara implicitamente “di non trovare offensive le immagini, di aver compiuto il 18° anno d’età e quindi di essere maggiorenne”. Si tratta di un fenomeno che richiama alla memoria ciò che accadeva agli albori di Internet. Qualche anno fa erano frequenti i cosiddetti ‘siti civetta’ che svolgevano lo stesso ruolo. Ce n’era uno, ad esempio, chiamato ‘Casa Bianca’ come quello ufficiale statunitense, con la piccola differenza del suffisso diverso dopo il punto. A questo indirizzo corrispondeva un sito che diffondeva immagini sessualmente esplicite ed annunci a luci rosse. I meccanismi di autopromozione sono sempre gli stessi, lo scopo è quello di raggiungere il target più esteso: una volta era il sito civetta, oggi sono i Social Network più cliccati e alla moda.
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