Teniamoci stretto Draghi, finchè possiamo.

Non vogliamo volutamente addentrarci nelle beghe interne di partiti politici in fase di smantellamento nè tantomeno nei nuovi soggetti politici che nascono come funghi. La politica – dopo l’illusione berlusconiana di ‘un nuovo miracolo italiano’ e poi quella grillina di ‘aprire il parlamento come una scatoletta di tonno’ – ci ha troppo deluso per entrare a capire le dinamiche che stanno portando alla fine dei 5stelle e di Forza Italia, oppure alle scissioni della Sinistra e alle fusioni del centro-destra.

Meglio starne fuori. Il chiacchiericcio inconcludente lo lasciamo ben volentieri a i tuttologi dei talk show.

A noi premono le reali esigenze dei cittadini, i problemi concreti della gente in un mondo dove, invece, tutti pensano a fare cassa: al proprio arricchimento personale e ad intonare nuovi e sempre più ammalianti ‘canti delle sirene’ per cercare di carpire il voto di quegli italiani che ancora si lasciano incantare dalle promesse dei partiti, poi immediatamente disattese il giorno dopo le elezioni.

Un fatto è certo. Quando le cose si mettono male, i politici di mestiere si fanno da parte, e il timone del paese vine affidato a mani più capaci. Quindi teniamoci stretto Mario Draghi, almeno fino a quando non saremo usciti dalle paludi della crisi sanitaria ed economica, perchè dai partiti e dai politici italiani non è mai arrivato e temiamo mai arriverà nulla di buono!

Il 50 per cento degli elettori non va più a votare. Una percentuale che rischia ad ogni consultazione elettorale di superare la fatidica soglia della maggioranza assoluta dei cittadini italiani che schifati da questa politica disertano in massa le urne.

 

 

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