Ci sentivamo in imbarazzo quando lo facevamo….
Lo stesso, in un suo fantomatico tentativo di discolpa o di una minore colpa a qualcosa che è stato fatto,a qualcosa di cui vi sono piene prove e che attende quella giusta condanna ha dichiarato come se loro ovvero gli amici di merenda, fossero un gruppo di amici seminaristi in libera uscita da una scuola di sacerdozio,: “Ci sentivamo in imbarazzo, e per uno di noi era anche la prima volta”.
Si sentivano in imbarazzo nel mentre perpetravano quella violenza di gruppo su una ragazza 19 enne? Si sentivano a disagio per quegli atti di violenza e sopraffazione poi divulgati con foto su quei cellulari a dimostrare quella pseudo e finta virilità maschile figlia di un bieco e antiquato maschilismo duro a morire , a dimostrare quella preda catturata a mo’ di caccia e poi esposta in quella bella mostra come quel macabro trofeo del sesso.
Resta difficile partecipare pur se emotivamente quel dolore personale di una ragazza violentata in gruppo e poi dileggiata magari in uno stato di incoscienza creatosi per l’ebbrezza del’ alcol bevuto in una serata estiva che doveva essere spensierata e di allegria ,ovvero di quei normali comportamenti tra ragazzi, ma cosi’ non e’ stato.
Non di finire in quella tana dei lupi che altro non aspettavano se non quella loro preda, per poi esibirla.
Magari diranno in difesa al rinvio a giudizio che sono stati in balia di una sirena che li ha ammaliati col sesso?
Bravo Antonello.
Bravissimo Antonello, la legge è uguale per tutti anche per chi porta il nome di uno che ha fondato un partito e che è un comico famoso. Se innocente deve essere assolto. Se colpevole deve essere condannato. Ma senza far passare vent’anni prima di giungere a sentenza!
Come sempre Antonello Laiso a difesa di quelle donne vittime di violenze e stupri che come lo stesso definisce atteggiamento di un puro maschilismo di un possesso.
Complimenti Antonello
Sublime e grottesca descrizione di fatti noti , bravissimo Antonello .