Tempi bui.

Il 2016 è stato un anno da dimenticare assieme a tutti quegli altri anni, troppi, che hanno visto al governo del Paese gente… ‘inadeguata’. E gli italiani, gli italiani onesti e per bene, quelli che campano di stipendio e pensione, senza impicci e senza imbrogli, hanno toccato con mano
gli effetti nefasti di una classe dirigente fallimentare che ha pensato solo al proprio tornaconto personale e a portare acqua al mulino dei soliti noti contribuendo ad ingrassare coloro che già scoppiavano di ricchezza, lasciando il resto d’Italia con le tasche vuote e a fare i conti con l’aumento dell’imposizione fiscale e della disoccupazione, con gli stipendi più bassi d’Europa, con un sistema previdenziale che premia i furbi e penalizza i lavoratori e con centinaia di piccole e medie imprese che ogni giorno sono costrette a chiudere bottega. Oggi, grazie a lorsignori, ci ritroviamo tutti più poveri! Siamo tra i primi al mondo per il nostro debito pubblico, salito alle stelle, e per un indice di corruzione che non conosce eguali nel resto del pianeta! Oggi siamo più poveri di ieri. Siamo il fanalino di coda dell’Eurozona. Un triste record di cui faremo volentieri a meno. Fino a qualche tempo fa eravamo ‘ceto medio’, eravamo cittadini che potevano condurre una vita magari non particolarmente agiata, ma quantomeno normale. Lavoravamo, riuscivano pure con qualche sacrificio a mantenere una famiglia e a mettere qualche soldo da parte e qualcuno di noi era persino riuscito a comprarsi una casa! Poi il buio, il baratro, l’assassinio del ceto medio, e un susseguirsi di governi non eletti che ci hanno fatto ritrovare senza più un lavoro sicuro, con la casa che se la sono ripresa le banche e con tante famiglie costrette a bussare alle finanziarie se non addirittura alla Caritas per un pasto caldo. Questa è l’Italia che ci hanno infiocchettato per le feste. Ma è per davvero questa l’Italia che ci meritiamo?

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