Le risorse del Pnrr per la messa in sicurezza del territorio.

Alluvioni e siccità. Danni incalcolabili per lo Stato, disperazione per milioni di italiani che spesso ci rimettono pure la vita.

Ma purtroppo ogni inverno ed ogni estate assistiamo impotenti allo stesso macabro rito del mainstream che manda in onda a reti unificate slavine, frane e torrenti in piena che sommergono intere città, fiumi in secca, laghi prosciugati, campi aridi dove la terra è spaccata dal sole , spiagge e coste erose dal mare.

Eppure nulla si muove, nulla si fa in termini di prevenzione.

L’Europa ci ha concesso – in prestito – 200 miliardi di euro, ma lorsignori non sanno ancora quando, come e dove spenderli.

D’altronde c’è da capirli, presi come sono dalle loro beghe interne, dai loro affari, dai talk show, da leggi e riforme mirate soltanto a complicare la vita degli italiani, da una campagna elettorale sempre in fieri e, ciliegina sulla torta, dall’impegno preso con Zelensky per la ricostruzione dell’Ucraina, quando le nostre città terremotate stanno ancora tra le macerie.

Pertanto, molto sommessamente e nel rispetto dei loro molteplici impegni, la domanda sorge spontanea: ma non sarebbe una cosa di buon senso investire i denari del Pnrr per la messa in sicurezza del territorio, prima che il Belpaese venga inghiottito dalle acque, bruciato dal sole e raso al suolo dai terremoti?

Anche perchè su questa faccia della terra – almeno finchè dura – ci vivono anche lorsignori.
Oppure politici e governanti abitano su un altro pianeta?
Vox populi, vox dei!

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5 Responses

  1. Bolivar ha detto:

    I danni senza fine di frane e alluvioni in Italia: 51 miliardi in 40 anni. Più dei terremoti. La furia dell’acqua e delle frane è costata all’Italia 51 miliardi di danni negli ultimi 40 anni, che diventano 90 se si tiene conto anche delle ondate di calore.
    La partitocrazia è incapace di risolvere crea solo grane

  2. roberto b ha detto:

    Voglio rispondere a vittorio f
    E in sardegna che hanno costruito quasi sopra gli scogli? e in sicilia e campagna che hanno costruito fin quasi alle bocche dei vulcani? e quelli che costruiscono vicino ai fiumi o nelle golene? e a ischia e nel veneto e in calabria e………
    un saluto
    roberto b

  3. SPQR ha detto:

    Si è costruito troppo e male e adesso bisogna tornare al fiume naturale liberando le piane alluvionali, costruendo argini e canali che facciano defluire le acque in cisterne dove poter attingere dalle prossime siccità

  4. manu ha detto:

    Tutte le civiltà si sono sviluppate tutte vicino ai fiumi. Lo sanno anche i bambini

  5. vittorio f. ha detto:

    In Romagna hanno costruito migliaia di case a ridosso dei fiumi, bravi amministratori del cacchio

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